Jeremiah Fraites ha trasformato le OGR in una macchina del tempo | Rolling Stone Italia
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Jeremiah Fraites ha trasformato le OGR in una macchina del tempo

Davanti a poche decine di persone, nella cornice delle Officine Grandi Riparazioni, il cofondatore dei The Lumineers ha dato vita a un live intimo, elegante, sofisticato e dal sapore antico, privo di ogni barriera di separazione tra pubblico e artista

Jeremiah Fraites ha trasformato le OGR in una macchina del tempo

Foto: Giorgio Perottino

Anche per Jeremiah Fraites, percussionista, cofondatore e motore compositivo dei The Lumineers, la pandemia ha rappresentato un periodo di stasi e procrastinazioni: per uno strano scherzo del destino, il reparto live ha iniziato a fermarsi qualche settimana dopo la pubblicazione di Piano Piano, il suo album di debutto da solista. Il disco si sostanzia in una raccolta di brani rimasti in gestazione per più di dieci anni, che catturano i momenti riflessivi di Fraites dalla sua casa di Denver.

Un lavoro che ha richiesto impegno e un dispiego di forze considerevole: oltre al piano, Fraites suona quasi tutti gli strumenti presenti nell’album, inclusi chitarra, batteria, sintetizzatori e programmazione. Prima dello scorso sabato nessuna canzone del disco, coprodotto e progettato da David Baron (Jade Bird, Vance Joy, Shawn Mende) era stata eseguita dal vivo.

Fraites ha deciso di rimediare, scegliendo un luogo speciale per il grande debutto: la sala Duomo delle OGR di Torino. Per l’occasione, Jeremiah ha scelto di affidarsi a un’orchestra tutta italiana, composta da Fortunato D’Ascola (contrabbasso), Giulia Pecora (violino), Filippo Cornaglia (batteria e sintetizzatore) e Clarissa Marino (violoncello). Il risultato è un live intimo, elegante, sofisticato e dal sapore antico, privo di ogni barriera di separazione tra pubblico e artista.

Fraites ha anche colto l’occasione per palesare alcuni dei suoi debiti intellettuali: ad esempio, ha confessato che i Nirvana lo hanno cambiato «come musicista e come uomo», prima di prodigarsi in una versione elegantistissima di Heart Shaped Box. Sulla scelta delle OGR, Jeremiah non ha mai nutrito nessun dubbio; il musicista è legatissimo al nostro Paese: basti pensare che sua moglie, Francesca Lazzarin, è italiana.  La coppia, assieme ai due figli, vive a Torino da più di un anno. Una città che, in un’intervista uscita su La Stampa poco più di un anno fa, Fraites ha definito «il suo lato positivo». «Vivo in Italia, sono padre, credo che quando hai meno tempo lo apprezzi di più e lo usi in modo più consapevole», ha aggiunto.