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Jack White risponde alle offese della Casa Bianca: «Patetici»

Lo scontro dopo le critiche del musicista al modo pacchiano con cui Trump ha arredato lo Studio ovale. «Musicista finito, un perdente mascherato da artista». La replica: «Fascista mascherato da patriota»

Foto: David James Swanson

Il post di Jack White sul modo pacchiano con cui Donald Trump ha arredato lo Studio ovale, facendolo sembrare il camerino di un lottatore di wrestling, non è passato inosservato. Al musicista s’è premurato di rispondere Steven Cheung, capo della comunicazione della Casa Bianca.

«Jack White è un perdente finito che posta idiozie sui social perché ha evidentemente tanto tempo a disposizione visto che la sua carriera è in stallo. A quanto pare si maschera da vero artista visto che non riesce ad apprezzare e anzi onestamente disprezza lo splendore e il significato dello Studio ovale dentro la “Casa del popolo americano”».

In un post, White nota che è ben strano che gli abbiano risposto non quando ha criticato la deriva fascista di Trump, i metodi da Gestapo dell’ICE, il razzismo del Presidente, il tentativo di sovvertire l’ordine democratico con l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, il falso attentato, la deferenza verso i dittatori, le bugie continue o in altre occasioni importanti. Hanno risposto solo quando ha criticato «il cazzo di decoro dello Studio ovale. Quanto meschina, patetica e permalosa è quest’amministrazione? “Mascherato da vero artista”? Grazie per avermi fornito l’epitaffio che metterò sulla tomba. Ecco cosa penso: Trump è mascherato da essere umano. Da cristiano, da leader, da persona dotata di vera empatia. Per decenni si è mascherato da uomo d’affari visto che nessuna sua iniziativa imprenditoriale ha prosperato».

Lo staff del presidente, continua White, «copre il suo fascismo mascherandolo da patriottismo e fomenta ogni giorno in questo Paese odio e divisione. Io avrei “tanto tempo a disposizione”? L’imbroglione arancione ha speso più soldi dei contribuenti per barare a golf di quanti ne abbia investiti nell’aiutare la gente di questo Paese».

«L’unica ragione per stare dalla parte di quest’imbroglione è essere vittima del sistema a due partiti e dell’idea di dover difendere la tua parte qualunque cosa succeda. Nessuna persona intelligente può prendere le difese di questo spregevole fascista». E poi: «Essere insultato dall’attuale Casa Bianca è un punto d’onore per me» e «non sono un Democratico, sono un essere umano cresciuto a Detroit, sono un artista che da quando aveva 21 anni possiede il suo business e la sua etichetta discografica esattamente come uno che ha un’attività di tappezziere. Sono uno che ha buon senso a sufficienza per capire quando un imbroglione che fa il gioco delle tre carte è un truffatore da nulla e un ladro».

Nell didascalia abbinate alle foto, tra cui quella in cui Trump mostra a Zelensky e Macron la sua collezione di cappellini Maga, Jack White dice di essere stato «educato a credere che abbiamo sconfitto il fascismo nella Seconda guerra mondiale e che non avremmo mai più permesso si ripresentasse nel mondo. Non sempre dichiaro pubblicamente le mie opinioni politiche e come chiunque altro non sempre conosco tutti i fatti, ma quando si tratta di quest’uomo e di quest’amministrazione non farò come le minoranze silenziose della Germania degli anni ’30. Quest’uomo è un pericolo non solo per l’America ma per il mondo intero e non è una esagerazione, sta smantellando la democrazia e mettendo in pericolo il pianeta quotidianamente, e questo lo sappiamo tutti quanti».

Infine una citazione di Theodore Roosevelt secondo cui affermare che non si può criticare il Presidente «non è solo antipatriottico e servile, ma dal punto di vista morale costituisce un tradimento del popolo americano».

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