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Italiani brava gente: Ninos Du Brasil

Il duo di performer veneti è stato uno dei nomi più interessanti della Boiler Room organizzata a Milano da Club To Clu e The Italian New Wave

Foto: Marco Casino

Foto: Marco Casino

Nicolò Fortuni e Nico Vascellari hanno dato vita ai Ninos du Brasil all’inizio degli anni Dieci, proponendo un duo che sta a cavallo tra la musica e l’installazione artistica.

Cosa significa per te “The Italian New Wave?”
È stata un’invenzione di Club To Club in un momento in cui non c’era un legame saldo tra gli artisti. Ed è servito! A distanza di tempo, effettivamente, fa piacere ritrovarsi insieme e darsi una mano l’uno con l’altro. C’è un sostegno reciproco, È una sorta di famiglia italiana che può dire la sua a livello europeo.

Cos’hai in comune con gli altri nomi?
A onor del vero siamo un progetto abbastanza sui generis, non abbiamo grossi punti in comune con gli altri. Solo con Not Waving abbiamo qualche passato simile, io (Nico, ndr) avevo girato un video per il suo vecchio gruppo, i Disco Drive.

Se dovessi formare un super gruppo con gli altri artisti di queste pagine, che ruolo avresti e come vi chiamereste?
Sicuramente faremmo i percussionisti, ci piacerebbe mantenere il nostro approccio live, dove cerchiamo di suonare il piu possibile. Il nome? Potremmo chiamarlo “Pizza”, oppure registrare qualcosa che implica un’unione, tipo “We are the world”.

Ninos Du Brasil Boiler Room x The Italian New Wave

Chi vorresti produrre?
Produrre qualcuno è impossibile, oggettivamente. Abbiamo delle lacune tecniche e non abbiamo nessuna intenzione di colmarle. Non vogliamo farlo per Ninos, perché ci piace l’idea di un approccio più primordiale. Ci è capitato di avere delle proposte di collaborazione, ma ci è sempre piaciuto dare il nostro apporto in maniera live. Il nostro sogno sarebbe produrre gruppi vecchi oppure reunion.

Andrai al Club To Club e quale sarà il set da non perdere?
Quest’anno non siamo nel cartellone principale. Nomi da seguire? Direi Autechre, Arto Lindsay, che è un caro amico, e anche Dj Shadow, per vedere cosa proporrà.

Qual è il tuo kit di sopravvivenza da festival?
Tappi per le orecchie sicuramente, una bottiglia di vodka, un cestello di ghiaccio e qualcosa per tenerti sveglio. Una sera la puoi fare, due è difficile, tre vuol dire che ogni volta vai a casa e ti attacchi alle macchine per resistere e riprenderti per il giorno dopo.

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