Il tweet dello Stato di Israele contro Roger Waters | Rolling Stone Italia
Contesto l’è morto

Il tweet dello Stato di Israele contro Roger Waters

«Ha dissacrato la memoria di Anna Frank e dei sei milioni di ebrei uccisi nell’Olocausto». Come? Proiettando il nome della giovane ebrea tedesca simbolo della Shoah e vestendo i panni di Pink in ‘The Wall’

Il tweet dello Stato di Israele contro Roger Waters

Roger Waters

Foto press

Tra un retweet sulla morte del sopravvissuto all’Olocausto Haim Roet e uno dedicato alla Biblioteca Nazionale di Gerusalemme, i gestori dell’account ufficiale dello Stato di Israele hanno trovato il tempo ieri mattina per dedicare un pensiero a Roger Waters. Secondo il profilo Twitter, che è gestito dal «team di diplomazia digitale» del Ministero degli Esteri, il musicista avrebbe dissacrato la memoria di Anna Frank e dei milioni di ebrei vittime della soluzione finale hitleriana.

Com’è noto, Waters sta portando in giro per l’Europa lo spettacolo This Is Not a Drill di cui abbiamo scritto qui. Prima ancora della partenza del tour, Waters ha attirato molte critiche e alcune cancellazioni non solo per la posizione terzista che ha assunto sulla guerra in Ucraina, ma anche perché schierato apertamente con la causa palestinese, tanto da paragonare il trattamento di Israele nei confronti dei palestinesi a quello di Hitler nei confronti degli ebrei. La cosa ha avuto una certa eco ovviamente in Israele, ma anche in Germania dove Waters è in tour in queste settimane.

A poco sono servite le dichiarazioni del musicista. Durante il concerto a Milano, ad esempio, ha cantato Déjà Vu indossando la kefiah mentre sul megaschermo compariva la scritta “fanculo l’antisemismo”.

Tra i tanti momenti dello spettacolo ce n’è uno tratto da The Wall che arriva all’inizio della seconda parte. Il pezzo in questione è In the Flesh, Waters veste i panni della rockstar Pink nel pieno del suo delirio nazistoide e sfoga la sua frustrazione sul pubblico, falcidiando gli spettatori che disprezza. È una metafora che viene dal disco del 1979 e dal film del 1982 ed è naturalmente espressione del disgusto di Waters verso quel lato della personalità del protagonista di The Wall. Il pubblico lo sa e anzi la scena del mitra è una delle più attese e acclamate senza che nessuno pensi che Waters sia un neo-nazista che vuole uccidere la gente. Anzi, è un’espressione di anti-fascismo, se si vuole traslare la scena dal piano personale della vicenda a quello politico.

Alla luce delle polemiche degli ultimi mesi e trovandosi Waters in Germania, dove la sensibilità verso l’argomento è ovviamente più acuta, qualcuno ha preso sul serio la cosa senza tenere conto del contesto. “Roger Waters è stato visto con indosso un’uniforme che somiglia a quella nazista”, scrive ad esempio l’inglese Independent. È una delle immagini che l’account di Israele ha rispostato su Twitter scrivendo: «Buongiorno a tutti tranne che a Roger Waters che ha passato la serata a Berlino (sì, Berlino) dissacrando la memoria di Anna Frank e dei sei milioni di ebrei uccisi nell’Olocausto».

Accostare l’immagine di Waters in divisa e il nome di Anna Frank è un modo suggestivo, ma fuorviante di inquadrare la questione senza tenere conto del contesto. A un certo punto del concerto, durante The Powers That Be, compare sugli schermi il nome della giovane ebrea tedesca simbolo della Shoah assieme a quelle di altre vittime del potere in tutto il mondo e in tutte le epoche, da George Floyd a Shireen Abu Akleh, la corrispondente di Al Jazeera uccisa un anno fa dalle forze israeliane a Jenin. Ogni vittima è accompagnata da una breve scheda con il crimine commesso agli occhi degli oppressori (che ovviamente Waters non condivide: c’è bisogno di dirlo?). Quella di Anna Frank recita: «luogo della morte: Bergen-Belsen, Germania; crimine: essere ebrea; pena: morte».

Poche settimane fa, un tribunale amministrativo tedesco ha annullato di fatto la decisione della città di Francoforte di impedire a Waters di tenere il concerto del 28 maggio previsto alla Festhalle per via delle prese di posizione contro Israele, dell’appoggio al movimento pro-Palestina Boycott, Divestment and Sanctions e del presunto antisemitismo.

Forte di questa decisione, all’inizio del concerto di Berlino di qualche giorno fa che è al centro di questa nuova controversia Waters ha proiettato una breve dichiarazione: «A proposito di una questione di pubblico interesse: un tribunale di Francoforte ha stabilito che non sono antisemita. Per essere chiari, condanno senza riserve l’antisemitismo». Non è stato sufficiente.

Questa sera la data di Praga del tour verrà proiettata in diretta nei cinema anche italiani a partire dalle ore 8:45. A questo link l’elenco delle sale.

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