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Il tour dei Rammstein nell’Est Europa è uno spot contro l’omofobia

Dopo aver sventolato le bandiere arcobaleno in Polonia, i membri della band si sono baciati sul palco dello stadio di Mosca davanti alla folla stupita. Alla faccia di chi da sempre li vuole violenti e filo-nazisti

Sono stati accusati di ogni nefandezza, dal filo-nazismo all’istigazione della violenza. Impegnati in queste ore in un tour nell’Est europeo, invece, i Rammstein, band di culto tedesca che in primavera è tornata con un nuovo disco – Deutschland – a 10 anni di distanza dal precedente, stanno dimostrando quanto sia invece diverso, e più colorato, il loro mondo.

Nei giorni scorsi in occasione del concerto allo Stadion Śląski di Chorzów, in Polonia, un Paese che ha avuto non pochi problemi per quanto riguarda intolleranza e omofobia negli ultimi anni, il frontman Till Lindemann e compagni hanno sventolato dal palco e sui canotti con cui si sono lanciati tra la folla le bandiere arcobaleno. Un omaggio alla locale comunità LGBTQ, più volte presa di mira dagli attacchi dei nazionalisti, che ha fatto il giro del mondo.

Nelle scorse ore la band si è ripetuta, in un altro contesto particolarmente difficile per la comunità gay: la Russia, uno dei Paesi più omofobi al mondo. Allo stadio Lužniki di Mosca, teatro dell’ultima finale Mondiale, Paul Landers e Richard Kruspe, i chitarristi del gruppo, si sono esibiti in un bacio durante l’esecuzione del brano Auslander, contenuto nell’ultimo disco. I Rammstein hanno poi postato la foto del bacio sui social, con la scritta “Russia, we love you”. 

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