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Il tesoro di David Bowie

David Bowie ha accumulato ricordi per una vita intera, che ora diventano una mostra itinerante: sintetizzatori, costumi e persino un chucchiaino da cocaina.

Il tesoro di David Bowie

agli inizi nella Londra degli anni ’60 fino alle session del suo ultimo album Blackstar – pubblicato due giorni prima della morte, nel 2016 –, David Bowie non ha mai smesso di accumulare ricordi. Alcuni oggetti sembravano dimenticabili, come le chiavi dell’appartamento di Berlino che condivideva con Iggy Pop nel 1976, altri monumentali, come la valigetta-sintetizzatore EMS che Brian Eno ha usato per registrare Heroes.

Quando il Duca è morto la collezione contava 80mila pezzi, un’enormità. Prima di morire l’artista aveva autorizzato l’esposizione di parte del materiale, e così la mostra David Bowie Is ha debuttato al Victoria and Albert Museum di Londra. «Bowie pensava spesso alla storia della sua vita, immaginava una retrospettiva», dice Matthew Yokobowsky, curatore del Brooklyn Museum, dove la mostra terminerà il suo viaggio.

Per visitarla è obbligatorio indossare le cuffie, necessarie per ascoltare la musica che parte automaticamente, come nella sala dedicata a Young Americans. Ma è nei dettagli che i fan troveranno le gioie più grandi, come un cucchiaio che Bowie usava per la cocaina. Yokobowsky dice che è lì per una ragione ben precisa: «Senza droga, non avrebbe mai creato Station to Station».

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