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Il padre di Michele Merlo: «Sporgeremo denuncia, troppe ombre sulla sua morte»

«Vogliamo sia fatta luce. Chiederemo che sia disposta l’autopsia sul corpo di Michele prima di dargli l’ultimo saluto»

Il padre di Michele Merlo: «Sporgeremo denuncia, troppe ombre sulla sua morte»

Michele Merlo al Forum di Assago nel 2019

Foto: Sergione Infuso/Corbis via Getty Images

«Mi sono già rivolto agli avvocati e abbiamo intenzione di sporgere denuncia». Domenico Merlo ha annunciato in un’intervista al Resto del Carlino che presenterà denuncia per il comportamento di alcuni sanitari prima la morte del figlio, il cantante Michele Merlo, in arte Mike Bird, colpito da leucemia fulminante e scomparso ieri mattina. I problemi non sarebbero sorti all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove il cantante ha ricevuto le ultime cure, ma all’Ospedale di Vergato e durante un intervento del 118.

«Ci sono moltissime ombre e noi vogliamo chiarezza», spiega Domenico Merlo. «Mercoledì pomeriggio mio figlio è stato all’ospedale di Vergato e, come ci ha poi raccontato, c’era praticamente solo lui, di paziente. Eppure, il medico che lo ha accolto gli avrebbe intimato di “non intasare gli ospedali per un mal di gola e due placche”. Invece mio figlio oltre a placche, febbre e mal di gola, aveva un terribile mal di testa, sangue al naso ed ematomi sul corpo. Un medico poco più attento si sarebbe accorto che qualcosa non andava, avrebbe riconosciuto i sintomi della leucemia e disposto degli accertamenti».

 

 
 
 
 
 
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Merlo è quindi tornato a casa della fidanzata fino alla crisi di giovedì sera e a quello che il padre chiama il burrascoso intervento del 118. «I nostri legali approfondiranno cos’è accaduto, ma di certo il modus operandi del sanitario intervenuto è stato quantomeno inidoneo. Mio figlio aveva le convulsioni e perdeva sangue dal naso; probabilmente l’operatore non sapeva gestire la situazione. Fatto sta che ha avuto un comportamento e ha detto frasi decisamente fuori luogo. Al limite dell’insulto e della violenza».

All’Ospedale Maggiore il trattamento è stato invece all’altezza, continua il padre. «Abbiamo già avuto due incontri con il direttore del reparto per fare il punto della situazione. Vogliamo capire se questo si poteva evitare. Perciò chiederemo anche che sia disposta l’autopsia sul corpo di Michele. Poi potremo pensare al funerale e a dargli l’ultimo saluto».

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