Le ultime settimane sono state complesse in casa Who. La band di Pete Townshend e Roger Daltrey si è trovata in mezzo a una strana telenovela con il proprio batterista Zak Starkey che è stato licenziato, ripreso e di nuovo allontanato in pochi giorni.
Mentre i fan della band erano ancora piuttosto increduli per questi avvenimenti (Starkey è stato il batterista più longevo nella storia del gruppo), gli Who hanno annunciato via social il suo sostituto. A sedere dietro le pelli sarà Scott Devours, batterista del progetto solista di Daltrey. E ieri Devours ha commentato il suo nuovo posto di lavoro.
«Ieri con un breve e semplice messaggio su Instragram, Pete e Roger mi hanno di nuovo cambiato la vita», ha scritto il batterista in un lungo messaggio sui propri social. «È difficile spiegare lo tsunami di emozioni che sto elaborando dopo questa notizia. La quantità di positività che mi è stata riversata addosso mi toglie il fiato. Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore». Devours ha poi concluso con una battuta: «Ah, e non chiedetemi dei biglietti gratis per favore, lol».
«Capisco che molti fan saranno sconvolti dalla notizia che Zak non è più parte della band e da fan, c’è anche una parte di me che sta elaborando questa perdita», ha spiegato Devours. «È davvero una strana contraddizione di emozioni il fatto che il momento più bello della mia carriera professionale sia anche incorniciato dalla tristezza e dall’ombra della perdita di qualcun altro. È difficile da esprimere a parole, ma è qualcosa che c’è, è qualcosa di reale».
Continua Devours: «Sono sicuro che ci sono molti fan che non accetteranno me o chiunque altro su quel trono, se non Zak. So che per alcuni sarà così e lo capisco. Per altri, forse, la giuria non ha ancora deciso. Forse dovrò lasciare che sia la musica a parlare? Essere dietro Pete e Roger è uno dei lavori più difficili nel mio mondo. Il peso di questa responsabilità è enorme e lo sento tutto. Quello che voglio dire a tutti i fan è che farò tutto il possibile per onorare l’eredità degli Who, Zak, Kenney Jones, Simon Phillips e la memoria del grande Keith Moon». «Ma questo tour non riguarda me o altri che non siano gli Who, e gli Who sono Pete e Roger. Darò loro tutto quello che ho, il resto sarà presto storia».