Il nipote di Rino Gaetano contro Giorgia Meloni: «La sua musica è di tutti, e la politica non deve appropriarsene» | Rolling Stone Italia
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Il nipote di Rino Gaetano contro Giorgia Meloni: «La sua musica è di tutti, e la politica non deve appropriarsene»

La famiglia di Rino ha risposto alla leader di Fratelli d'Italia, che ieri ha utilizzato alcuni brani del cantautore calabrese per festeggiare il successo elettorale: «Non è una questione di destra e sinistra. È un problema di uso strumentale dell’amore che la gente ha per questo straordinario artista»

Il nipote di Rino Gaetano contro Giorgia Meloni: «La sua musica è di tutti, e la politica non deve appropriarsene»

Rino Gaetano

Foto: Angelo Deligio/Mondadori Portfolio via Getty Images

Per Giorgia Meloni è il momento dei festeggiamenti dopo il risultato elettorale, ma già dalla prima uscita all’Hotel Parco dei Principi di Roma, dov’è stato allestito il comitato di Fratelli d’Italia, è arrivata la prima polemica. Quando il risultato elettorale si è consolidato (al 26% per FdI), la leader del partito più votato dagli italiani ha incontrato i sostenitori sorridente ed esponendo un cartello con la scritta “grazie Italia”, oltre a lasciarsi andare sulle note di A mano a mano, la famosa canzone scritta da Cocciante e interpretata da Rino Gaetano, che ne ha inciso la versione più famosa e conosciuta.

La notte della vittoria di Giorgia Meloni nel comitato elettorale di Fratelli d’Italia

Una circostanza che non è piaciuta alla famiglia del cantautore: «Non se ne può più. Rino è di tutti, e la politica non deve appropriarsene» ha tuonato Alessandro Gaetano, nipote dell’artista scomparso nel 1981. Intervistato da Repubblica, l’erede ha anche assicurato di non essere l’unico risentito della famiglia per l’utilizzo di quei brani da parte della politica: «Anna, la sorella di Rino ed io abbiamo detto centinaia di volte che non gradiamo questo tipo di iniziative».

In generale, tutta la festa del partito guidato da Giorgia Meloni è stata scandita da brani del cantautore calabrese, come Il cielo è sempre più blu. «Non è una questione di destra e sinistra. È un problema di uso strumentale dell’amore che la gente ha per questo straordinario artista», ha sottolineato ancora Alessandro Gaetano, evidenziando che, dal suo punto di vista, non si tratta di una questione di parte. Infatti, ci ha tenuto a precisare: «Avremmo detto lo stesso se ad appropriarsene fosse stata la sinistra. E questo nonostante Rino appartenesse a quello schieramento politico, iscritto al partito. A lui, in fin dei conti, la cosa che interessava era che dalla politica venisse fuori qualcosa di buono per il popolo. E questo con i politici di oggi non succede, quindi sarebbe carino che la smettessero di usare le sue canzoni».

Difficile, però, che Giorgia Meloni possa fare a meno anche in futuro di utilizzare le sue canzoni. Anche perché si è sempre dichiarata sua fan e già in passato lo aveva ricordato attraverso i social. L’ultima volta lo scorso ottobre nel giorno in cui se ne celebrava la nascita: «Il 29 ottobre 1950 nasceva Rino Gaetano, un grande artista italiano che grazie alla sua intramontabile musica continua ancora a regalarci emozioni uniche e indescrivibili. Ci manchi Rino», aveva scritto la leader di Fratelli d’Italia. A mano a mano, benché non sia stata scritta da Rino Gaetano (ma da Riccardo Cocciante e Marco Luberti), rappresenta uno dei pezzi di maggior successo dell’artista calabrese, già dalla sua prima uscita nel ‘78.

 

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