Il mondo della musica sta facendo più soldi oggi rispetto al 2007 | Rolling Stone Italia
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Il mondo della musica sta facendo più soldi oggi rispetto al 2007

Per il quarto anno consecutivo, il business musicale è in crescita. Anche in Italia

Il mondo della musica sta facendo più soldi oggi rispetto al 2007

È il mercato digitale a dominare le vendite, ma l'Italia è il settimo mercato al mondo per il formato fisico

Foto di Spencer Platt/Getty Images

Dopo lunghi periodi di declino, l’industria discografica mondiale ha registrato il suo quarto anno consecutivo di crescita, secondo l’ultima revisione annuale della Federazione internazionale dell’industria fonografica (IFPI). L’IFPI riferisce che le vendite di musica da tutto il mondo hanno superato i 19,1 miliardi di dollari l’anno scorso, abbastanza da sorpassare i dati di oltre 10 anni fa (18,4 miliardi di dollari nel 2007).

Il rapporto “State of the Industry” del 2019, pubblicato martedì, rileva che dei 19,1 miliardi di dollari guadagnati nel 2018, quasi la metà (il 47%) proviene da servizi di streaming musicale con abbonamento o con pubblicità. Il fatturato complessivo dello streaming è aumentato del 34% dal 2017 al 2018, mentre i formati fisici come i Cd, intanto, sono diminuiti del 10%, e i download digitali sono andati ancora peggio, crollando del 21%.

“È un progresso che sta permettendo alle case discografiche di proseguire negli investimenti, non solo nelle persone, nelle tecnologie e negli artisti, ma anche nelle regioni in via di sviluppo”, ha dichiarato Frances Moore, CEO di IFPI. “Mentre i mercati continuano a svilupparsi ed evolversi, è importante che siano predisposte le giuste infrastrutture legali per garantire che la musica venga valutata in maniera equa e che i ricavi vengano restituiti ai titolari dei diritti”.

In Italia, il 2018 ha segnato un anno molto positivo, con un aumento del fatturato di oltre il 2%. Anche nel nostro Paese, è lo streaming a guidare la crescita, visto che rappresenta circa la metà del mercato (41%). Il digitale, complessivamente, occupa il 63% del mercato, una percentuale raddoppiata negli ultimi cinque anni.

“Nonostante il calo di fisico e download sia fisiologico in una dimensione digitale sempre più consolidata, grazie ai risultati del repertorio italiano che ha dominato le classifiche degli album nel 2018, il mercato fisico italiano resta uno dei più forti a livello internazionale, posizionandosi al settimo posto”, ha commentato il CEO di FIMI, Enzo Mazza.