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Il killer di Jacksonville voleva uccidere anche Eminem e Machine Gun Kelly

Per il ventunenne che sabato scorso ha ucciso tre afroamericani in un Dollar General prima di togliersi la vita, i due cantanti erano «neri ad honorem» e andavano quindi eliminati

Foto: Cooper Neill/Getty Images (1); Venla Shalin/Redferns/Getty Images (2)

Il ventunenne che sabato scorso ha ucciso tre persone afroamericane in un Dollar General di Jacksonville, Florida prima di togliersi la vita aveva due celebrità nel mirino: Eminem e Machine Gun Kelly.

Lo si deduce dagli scritti che Ryan Christopher Palmeter, questo il nome dell’autore della strage razziale, ha lasciato dietro di sé. Secondo lui, Eminem «è sul confine tra essere un amante dei negri ed essere un negro ad honorem». Scrivendone al passato, Palmeter continua: «Non è caduto perché la sua nuova roba faceva schifo, ma perché i testi erano fastidiosamente gay e liberali». Il rapper è quindi un «bersaglio» e deve «eliminato non appena individuato».

Un altro bersaglio è Machine Guy Kelly: «Colson Baker (alias Machine Gun Kelly): negro ad honorem. Deve essere ucciso a vista come Eminem perché non sono riuscito a colpirlo in Ohio».

Armato di una Glock e di un fucile d’assalto su cui aveva inciso una svastica, Palmeter ha ucciso Angela Michelle Carr (52 anni), Jerrald Gallion (29) e Anolt Joseph “AJ” Laguerre Jr. (19). Si pensa che puntasse al campus della Edward Waters University, ma non avendo esibito un documento di indennità non è stato fatto entrare.

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