Il concerto di Kanye West a Reggio Emilia non si è fatto a causa della «produzione americana» | Rolling Stone Italia
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Il concerto di Kanye West a Reggio Emilia non si è fatto a causa della «produzione americana»

Lo dice Davide Caiti, socio della società C.Volo proprietaria della RCF Arena. «Possono affermare che non è mai stato annunciato ufficialmente, ma è un po’ nascondersi dietro a un dito, la richiesta era arrivata»

Il concerto di Kanye West a Reggio Emilia non si è fatto a causa della «produzione americana»

Kanye West durante l'evento di presentazione di 'Donda'

Foto: Kevin Mazur/Getty Images for Universal Music Group

Il concerto cancellato senza mai essere annunciato. Ricorderemo con questo paradosso il mancato show di Kanye West alla RCF Arena di Reggio Emilia. L’ultimo chiodo sulla bara del concerto (o della presentazione-evento del nuovo album, come si era vociferato) è arrivato ieri, con l’annullamento del Comitato per l’ordine e la sicurezza dedicato alla gestione dello spettacolo. Perché alla fine non si è fatto il concertone di cui si è parlato per settimane, con tanto di sopralluoghi, ok della prefettura, palco montato e poi smontato?

Davide Caiti, socio della società C.Volo proprietaria dell’arena, ne parla oggi col Resto del Carlino e addossa la responsabilità a «loro», vale a dire alla produzione americana. «Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, la nostra parte era pronta già per il 20. Dai parcheggi, al personale interno, all’area stessa… Attendevamo anche noi l’annuncio ufficiale per proseguire operativamente».

Annuncio che non è mai arrivato. La ragione? «Non è stato motivato in nessun modo. Loro (produzione americana, ndr) possono anche affermare che non sia mai stato annunciato nulla ufficialmente. Ma è un po’ nascondersi dietro a un dito, perché la richiesta era arrivata». È vero che ci sono state polemiche specie a livello locale circa il poco preavviso ma, continua Caiti, «di fronte a un evento di quella portata e a un business come quello, le produzioni non si sarebbero certamente fermate per quattro polemiche locali. Se poi lo motiveranno così loro, sarà solo una scusa».

Caiti non riconosce alcuna responsabilità all’organizzatore italiano Vivo Concerti, che non si è mai espresso ufficialmente, ma ha partecipato tra le altre cose alla riunione in prefettura del 16 ottobre con forze dell’ordine, comune e altri enti e aziende interessate al concerto, che a quel punto previsto per venerdì 27 ottobre. «Anche loro sono vittima della produzione americana, che non ha dato chiaramente indicazioni. Certo è che magari dalla prossima volta ci faremo dare qualche garanzia in più».

Per ora, riporta il sito del quotidiano, sono previsti tre concerti alla RCF Arena oltre a quello dei Rammstein già annunciato (21 luglio 2024). I nomi degli artisti saranno resi noti entro fine anno.

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