Il Circolo Magnolia, uno dei principali locali di musica live a Milano, non farà più concerti fino a quando non sarà possibile utilizzare il green pass per riempirlo a piena capienza, senza distanziamento o l’obbligo di posti a sedere. L’annuncio è arrivato con un post sui social in cui si fa il punto sugli ultimi mesi di attività e si spiega che senza cambiare le regole, realtà come quella del Magnolia rischiano di chiudere.
A differenza di quanto succede in molti Paesi all’estero, dove il green pass è stato utilizzato per tornare alla normalità anche nell’organizzazione di concerti, in Italia si utilizzano ancora le regole delle “zone” (in zona bianca la capienza consentita è il 50% all’aperto e il 25% al chiuso, con un massimo di spettatori rispettivamente di 5000 e 2500), e non si sa se e quando potranno cambiare. Al momento, infatti, il governo ha deciso di aspettare fine mese, così da valutare insieme al Comitato Tecnico Scientifico l’impatto della riapertura delle scuole sulla curva epidemiologica della pandemia (ne abbiamo parlato qui). Secondo il Circolo Magnolia, però, «rispettare le attuali regole non ci dà in nessun modo la possibilità di sopravvivere».
«Sono stati 18 mesi a dir poco impegnativi, abbiamo fatto tutto il possibile. Per dare un segnale, abbiamo cercato di aprire nella stagione invernale, sempre nel totale rispetto di tutte le disposizioni», dice il post a proposito di quello che è successo alla fine dell’anno scorso. «Non ce l’abbiamo fatta, con l’introduzione e la decisione di rispettare il coprifuoco non avremmo potuto. Abbiamo deciso di dare un altro segnale questa estate, ricreando una stagione di concerti, spettacoli, talk, presentazioni libri, sedute, distanziamento e mascherine. Era un segnale necessario, doveroso per città e territorio, e una decisione presa senza dubbi, come nessun dubbio c’è stato nella volontà di rispettare ogni singolo dettaglio di ogni decreto».
«Abbiamo sperato che con l’introduzione del green pass ci sarebbe stata una nuova stagione degli eventi dal vivo all’aperto, che fosse uno strumento per tornare a fare in sicurezza i concerti senza distanziamento né sedute – come tra l’altro è avvenuto all’estero – mentre è stato semplicemente un’ulteriore limitazione aggiuntiva alle precedenti disposizioni», continua il post. «È stato difficile, complicato e pieno di ostacoli, ma è stata un’altra estate in cui comunque siamo riusciti a toglierci numerose gratificazioni». Continuare col distanziamento e le capienze ridotte, però, non è più possibile. «L’unico modo con cui rivedrete le nostre porte aperte sarà quando il green pass ci darà la possibilità di riempire il Magnolia a piena capienza. Questo è l’unico modo in cui può davvero vivere la musica nel nostro locale».
«Ci siamo sempre battuti per il rispetto delle regole e proprio per questo motivo siamo costretti a non aprire durante la stagione autunnale, perché rispettare le attuali regole non dà in nessun modo la possibilità di sopravvivere a realtà come la nostra. Noi in questo anno e mezzo siamo certi di aver dato ogni segnale possibile, ora però non possiamo permetterci di vivere su gesti e intenzioni, è giunto il momento che il segnale arrivi da chi può letteralmente cambiare le cose. A presto? Speriamo».