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Il business dei mega-concerti non è mai stato tanto florido

Sono stati resi noti i dati di Pollstar su biglietti e incassi a livello mondiale nel 2022. È stato l’anno degli stadi e dei prezzi alti. L’industria vale quasi 12 miliardi di dollari

Foto: Katherine Auguste/Unsplash

È stato un anno storico per i mega-concerti nel mondo. Lo certificano i dati di Pollstar, la società che da quarant’anni raccoglie e diffonde dati sull’industria dei live.

Il business globale dei concerti vale 11,7 miliardi di dollari, con un incremento del 5% rispetto al 2019, l’ultimo anno prima della pandemia. L’incremento sale al 13% se si considerano le 100 tournée più grosse dell’anno che hanno trainato le vendite dei biglietti con una media di quasi 15 mila tagliandi a concerto, per un prezzo medio di 106 dollari e un incasso lordo di un milione a mezzo a show.

L’incremento degli incassi, nota Pollstar, è da attribuire all’innalzamento del prezzo dei biglietti, cresciuto del 10% rispetto al 2019 (+20% negli Stati Uniti).

I concerti negli stadi, in particolare, hanno fatto registrare un + 81% nel 2022 rispetto al 2019. Mentre i piccoli e medi artisti faticano a far quadrare i conti, a livello globale e specialmente negli Stati Uniti l’industria concertistica è trainata dai grandi eventi.

«Un tempo», ha detto Dennis Arfa, CEO di Artist Group International, «a esibirsi negli stadi era solo gente come i Pink Floyd o gli Stones, e quindi il pubblico apparteneva a un’unica generazione. Il mondo è cambiato, c’è maggiore diversità, ci sono molti più generi ognuno con le sue superstar».

Il tour di maggiore successo, in termini di incassi a livello mondiale, è quello di Bad Bunny (393 milioni di dollari), seguito nell’ordine da Elton John, Ed Sheeran, Harry Styles.

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