Iggy Pop ha cantato due cover di Bowie a un concerto benefico. Guarda | Rolling Stone Italia
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Iggy Pop ha cantato due cover di Bowie a un concerto benefico. Guarda

Il cantante si è esibito in "The Jean Genie" con il Patti Smith Group, mentre per "Tonight" ha duettato con Sharon Jones. Il concerto era una raccolta fondi per il Tibet

Ieri sera Iggy Pop ha dato prova ulteriore dell’amore verso l’amico David Bowie cantando The Jean Genie (video qui sopra) e Tonight sul palco della Carnegie Hall, New York.

Ad accompagnarlo sul palco durante il primo brano c’erano i Patti Smith Group, mentre per Tonight il nostro si è affidato al calore soul della voce di Sharon Jones. Il motivo dell’evento, organizzato dal compositore Philip Glass, era una raccolta fondi in favore del Tibet. Alla serata hanno partecipato, tra gli altri, anche Gogol Bordello, Lavinia Meijer e FKA Twigs.

Nell’ultimo numero di Rolling Stone, abbiamo raccolto il ricordo di Iggy Pop del cantante scomparso.

“David mi ha salvato dall’annientamento professionale e personale – tutto qui. Molte persone erano incuriosite da me, ma solo lui aveva abbastanza cose in comune con me e gli piaceva davvero quello che facevo. Era l’unico che aveva l’intenzione di darmi una mano. Mi ha fatto risorgere. Era più un benefattore che un amico – nel senso in cui la gente intende l’amicizia. È uscito dal suo sentiero per donarmi un po’ del suo karma positivo. «Ok, chi sei e a cosa stai pensando? Come fai quello che fai?», diceva.

L’ho conosciuto nel 1971. Era sera tardi, Danny, il mio manager, era uscito, io ero rimasto a casa a guardare Mr. Smith va a Washington. Danny ha telefonato: «C’è un tipo qui che ti vuole conoscere. Sono sicuro che ti ricordi di lui». Certo che mi ricordavo. David aveva detto al Melody Maker quali erano le sue canzoni preferite e aveva detto che gli piacevano gli Stooges, cosa che non molte persone avrebbero ammesso all’epoca. Ho capito che aveva delle idee per me. Mi ha fatto ascoltare per la prima volta i Ramones, i Kraftwerk e Tom Waits. Aveva anche un certo rigore. Quando vedeva qualcosa che gli piaceva negli altri artisti, a meno che questi non volessero tenersela per sé, lui non aveva problemi a dire: «Lo faccio io. Faccio quello che avresti dovuto fare tu». David ha avuto un grande effetto sul terzo disco degli Stooges, Raw Power. Abbiamo registrato Tight Pants, I’m Sick of You e I Got a Right e gliele abbiamo mandate. Mi ha risposto: «Puoi fare di meglio». Lo abbiamo fatto, abbiamo scritto altri pezzi e ne è uscito un album più sofisticato. Se volevi stare con lui, dovevi fare un lavoro di alta qualità. Quello che ho imparato da David, del suo modo di stare sul palco, si può vedere nelle immagini del mio tour solista dell’anno scorso. David sapeva come fare: «Tieni le braccia lontane dal petto. Metti un piede avanti. A volte poco movimento è meglio di troppo: vai un po’ a destra e un po’ a sinistra». David non era il tipo da sprecare musica. Mi diceva sempre: «Non sprecare un’idea».

Una volta era venuto nella roulotte dove vivevano i miei genitori, e i vicini si erano spaventati per l’auto e per le guardie del corpo e avevano chiamato la polizia. Mio padre era un uomo meraviglioso, e gli disse: «Grazie per quello che stai facendo per mio figlio». Io pensavo: “Zitto papà, mi fai sembrare uno sfigato”. Ho imparato cose da lui che uso ancora oggi. Ho conosciuto i Beatles e gli Stones, e questo e quell’altro, e quell’attrice e quell’attore e un sacco di gente importante grazie a lui. E osservavo. E ogni tanto, almeno ora, sono un po’ meno rude, quando ho a che fare con queste persone.”

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