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I Nerpede vengono da un altro pianeta

Carlo Camerin e Mattia Rigon sono capaci di un post-rock inzuppato di new wave che sembra uscito dalla colonna sonora di un film fantascientifico.

A dire il vero, i Nerpede non guardano a sé stessi come “I Nerpede”. Carlo Camerin e Mattia Rigon sono due architetti che dividono il proprio lavoro fra Venezia e Bruxelles, e proprio come due architetti considerano Nerpede un progetto al singolare. Un’opera firmata a quattro mani da considerarsi al pari di quelle che quotidianamente plasmano con AutoCAD o qualsiasi altro software per la progettazione di edifici.

Solo che le strutture di Nerpede, come dimostra la Kairós che abbiamo qui sopra in anteprima video, sono fatte di onde elastiche che si propagano nell’aria. E oltretutto, sembrano strutture quasi aliene, di un post-rock strumentale à la Mogwai che si starebbe benissimo come colonna sonora di un film di fantascienza (cosa che, nel caso di questi ultimi, è successa per davvero).

In più, ci si mettono gli stessi Carlo e Mattia a presentarsi nella clip, diretta dallo studio Opere Varie, con la pelle completamente cromata. Quasi come fosse un omaggio retrofuturista agli alieni dei film e programmi TV fantascientifici degli anni ’60/’70—avendo scelto anche il paesaggio brullamente marziano dell’isola di Stromboli e le pendici dell’Etna, è facile pensare subito a Star Trek.

Contando che Nerpede ha compiuto appena un anno dalla sua genesi e che Arriving At The Harbour (uscito a settembre) non è che l’EP di debutto, c’è da immaginarsi che il duo potrà regalarci parecchie soddisfazioni in futuro. Sarà meglio tenerli d’occhio.

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