I Jane’s Addiction si stanno denunciando a vicenda | Rolling Stone Italia
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I Jane’s Addiction si stanno denunciando a vicenda

Dave Navarro, Eric Avery e Stephen Perkins hanno fatto causa e Perry Farrell dopo la scazzottata che ha portato alla fine della band mentre il frontman ha contro-denunciato gli ex compagni parlando di bullismo

I Jane’s Addiction si stanno denunciando a vicenda

I Jane's Addiction

Foto press

Non c’è pace in casa Jane’s Addiction. A quasi un anno dalla turbolenta serata del 13 settembre 2024 — quando il frontman Perry Farrell ha aggredito Dave Navarro sul palco, segnando di fatto la fine della reunion della band —, e dopo mesi di accuse reciproche, i membri del gruppo sono passati alle vie legali.

Dave Navarro, Eric Avery e Stephen Perkins hanno così intentato una causa contro Perry Farrell per l’aggressione al chitarrista, che ha portato alla cancellazione del tour. I tre accusano Farrell di aggressione, percosse, inflizione intenzionale di stress emotivo, negligenza, violazione dei doveri fiduciari e inadempienza contrattuale, sostenendo che tutto ciò abbia causato una perdita interno ai 10 milioni di dollari tra concerti annullati e la mancata uscita di un nuovo album.

«La band non può più funzionare a causa del comportamento dell’imputato, inclusi i suoi improvvisi e violenti scatti d’ira e la sua dimostrata incapacità di ricoprire il ruolo di frontman e cantante della band», si legge nelle 36 pagine della denuncia. «I danni fisici, emotivi e finanziari causati dal convenuto hanno avuto un profondo impatto sui querelanti, sulle loro famiglie e sui loro cari, ed è giunto il momento che il convenuto affronti le conseguenze delle sue azioni e ne risponda».

Poche ore dopo la notizia della causa, Perry Farrell ha risposto con una contro-denuncia. Nella sua replica, depositata presso la Corte Superiore della Contea di Los Angeles e composta da 30 pagine, Farrell accusa gli ex compagni di band di aver portato avanti nei suoi confronti «una campagna di bullismo durata anni». Secondo Farrell, i tre lo avrebbero molestato durante i concerti suonando i loro strumenti a «un volume così alto da impedirgli di sentire la propria voce, costringendolo ad alzare il volume degli auricolari a livelli pericolosi». Il frontman sostiene che le molestie siano culminate durante il live di Boston, con episodi di «violenza fisica» da parte di Navarro e Avery nei suoi confronti durante l’esibizione, e con un’aggressione — nel backstage — ai danni sia suoi che di sua moglie, Etty Lau Farrell, da parte di Navarro.

«Senza preavviso né consultazione, e usando Perry come capro espiatorio, Dave Navarro e gli altri membri della band hanno deciso autonomamente di cancellare le restanti date del tour, violando i contratti e ignorando ogni obbligo professionale», ha dichiarato l’avvocato di Farrell, Miles Cooley. «Perry è stato colto di sorpresa, escluso da qualsiasi votazione o confronto, impedendogli di difendere la sua posizione e cercare di proseguire il tour per i fan». Cooley ha inoltre affermato che Navarro «ha intenzionalmente e pubblicamente incolpato Perry per la cancellazione delle date, distruggendo di fatto la sua reputazione e causandogli un danno irreparabile».

La replica della band non si è fatta attendere. L’avvocato Christopher Frost ha commentato: «Se c’è qualche dubbio su cosa credere, potete guardare il video che abbiamo visto tutti». E ha aggiunto: «Potete dare retta ai post Instagram di Etty Farrell, dove affermava: “Perry è stato chiaramente l’aggressore, non lo metto affatto in discussione… Sta lottando mentalmente da parecchio tempo…”. Oppure potete credere allo stesso Perry quando ha chiesto scusa alla band: “Chiedo scusa ai miei compagni di band, in particolare a Dave Navarro, ai fan, alla famiglia e agli amici per il mio comportamento durante lo spettacolo di venerdì. Purtroppo, il mio punto di rottura ha portato a un comportamento imperdonabile”. La denuncia odierna di Perry, incluso il suo racconto degli eventi nel backstage dopo lo show del 13 settembre, è una riscrittura dei fatti. Non reggerà».