I Green Day sono punk, pop e rock – e sono sulla cover di ottobre di Rolling Stone | Rolling Stone Italia
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I Green Day sono punk, pop e rock – e sono sulla cover di ottobre

La band di Berkeley è tornata con un nuovo album, “Revolution Radio", e si racconta in una lunga intervista. Poi parliamo di punk rock anche con Rick Moody e Tom Morello, e celebriamo la rivoluzione queer che ha cambiato il rap

I Green Day sulla cover di Rolling Stone di ottobre 2016, foto di Mark Seliger

I Green Day sulla cover di Rolling Stone di ottobre 2016, foto di Mark Seliger

«I Green Day sono davvero punk? Un dibattito, dissotterrato da un web involontariamente sempre più deep, è emerso nella redazione di Rolling Stone. I giovani, poco più che millennials, facevano sfoggio della loro radicalità liquidando la band americana come power pop per ragazzini. I “matusa”, tra cui il sottoscritto, si annoiavano nei distinguo tra il punk inglese dei Sex Pistols e il punk rock, dai Ramones in avanti», scrive il direttore Giovanni Robertini nell’editoriale del numero di ottobre 2016 di Rolling Stone, dal 28 settembre in edicola. Ottobre è il mese in cui torna la band di Berkeley con il nuovo album Revolution Radio.

Ma come dovremmo definire i Green Day? «I Green Day sono punk, pop e rock insieme, perché la combinazione di attitudine, contesto (nel rapporto tra industria dell’intrattenimento e società) e sound è affascinantemente complessa […] ha attraversato la controcultura pop andando in skate con i capelli viola e le Converse ai piedi – esiste un modello dedicato a Billie Joe e soci – ed era anti-establishment (guidò insieme a Rage Against the Machine e altri gruppi una lunga battaglia contro Bush e contro la guerra in Iraq) e allo stesso tempo perfettamente integrato nell’establishment».

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Billie Joe Armstrong e soci ci raccontano cosa è successo negli ultimi anni, le crisi (superate) e i nuovi fan, a partire dai loro figli. Ma quello che è stato il punk-rock degli anni ’90 ce lo spiega l’autore Rick Moody, mentre il riot rock lo definisce Tom Morello in un’intervista sul ritorno sui palchi con i Prophets of Rage.

Nel numero lasciamo gli anni ’90 per occuparci del cambiamento della scena hip hop celebrando i rappresentati del queer rap, da Frank Ocean a Mykki Blanco, fino a serpentwithfeet, artista R&B «orgogliosamente nero e queer». Poi le interviste a Blood Orange (aka Dev Hynes) e Devendra Banhart sui rispettivi nuovi album, la giovane attrice Sara Serraiocco che ci ha conquistati con il suo ruolo in La ragazza del mondo di Marco Danieli, Tommaso Paradiso sul nuovo album dei Thegiornalisti (in uscita il 21 ottobre), Werner Herzog, Sting, Ozzy Osbourne e molto altro.

In edicola a partire dal 28 settembre.