Con una cascata di scintille, palle di fuoco e fiamme sparate fino al soffito, il Revolution Radio Tour dei Green Day ha sciolto gelo, neve e brutti ricordi (quattro anni fa a Bologna il cantante fu ricoverato per un malore e il concerto fu annullato), facendo felici circa 60mila persone che sono riuscite ad accaparrarsi in tempo i biglietti per uno dei quattro live italiani.
Sul palco dell’Unipol Arena di Bologna, il trio californiano (ormai quartetto, vista la presenza costante del chitarrista Jason White) ha dato sfogo a quell’entusiasmo che l’assenza dalle scene li ha costretti a contenere negli ultimi anni. Il più incline ai festeggiamenti era proprio Billie Joe Armstrong, finalmente libero dai problemi di dipendenza da alcol e farmaci che avevano condizionato la sua vita e carriera, e pronto a guidare i compagni Mike Dirnt e Tré Cool in uno show serratissimo di oltre due ore. Il frontman del gruppo, strizzato nella consueta tenuta all black in stile punk, ha raccolto gadget dalle mani protese dei fan (sciarpa rossoblù compresa), invitato altri a esibirsi sul palco insieme a lui, regalato una delle sue chitarre a un ragazzino di 12 anni, il tutto continuando a cantare in maniera impeccabile fino all’ultima nota. «L’odio, la cattiveria, sono tutti là fuori – ha detto Billie Joe – I social media, la televisione, i telegiornali: lasciamo tutto fuori da questo palazzetto che è pieno di felicità».
Ad aprire il live, con il palco avvolto in una tempesta pirotecnica, l’inno Know Your Enemy, unico brano dall’album 21st Century Breakdown, poi le nuove Bang Bang e Revolution Radio contenute nell’ultimissimo album, insieme a Still Breathing, tenuta in serbo per le ultime battute dello show. A dominare la scaletta della serata è sicuramente American Idiot, disco che nel 2004 ha consacrato i Green Day a icone del punk melodico con 14 milioni di copie vendute e un Grammy Award. Da quell’album straordinario i quattro californiani hanno proposto Holiday, Boulevard Of Broken Dreams, Are We The Waiting, St. Jimmy, Letterbomb, e i due singoli American Idiot e Jesus Of Suburbia. Per i nostalgici non sono mancate le tracce più datate e dalle sonorità più rozze e punk come Basket Case, When I Come Around e She, ma anche un medley composto da cover di Shout dei The Isley Brothers, The Kids Are Alright degli Who, (I Cant’t Get no) Satisfaction dei Rolling Stones e Hey Jude dei Beatles. Gran finale con la versione acustica chitarra e voce di Good Riddance (Time Of Your Life) sotto una pioggia di coriandoli.
Chi non fosse riuscito ad acquistare i biglietti per queste quattro date del Revolution Radio Tour (che terminerà questa sera al Mediolanum Forum di Milano), potrà vedere dal vivo i Green Day il 14 giugno al Lucca Summer Festival ed il 15 all’i-Days di Monza. Info: www.livenation.it.