I Depeche Mode, il Messico, la morte: ecco il trailer del film-concerto ufficiale ‘M’ | Rolling Stone Italia
M, la fine e il principio

I Depeche Mode, il Messico, la morte: ecco il trailer del film-concerto ufficiale ‘M’

È tratto dai tre show del settembre 2023 allo stadio di Città del Messico, scelto per l’idea della morte nella cultura locale e perché lì la band inglese «è una religione». Lo vedremo al cinema dal 28 al 30 ottobre

I Depeche Mode, il Messico, la morte: ecco il trailer del film-concerto ufficiale ‘M’

I Depeche Mode a Città del Messico

Foto: Toni François

È uscito il trailer del nuovo film-concerto ufficiale dei Depeche Mode. Presentato al festival di Tribeca, s’intitola Depeche Mode: M e arriverà nei cinema per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre.

Diretto da Fernando Frías, mette assieme i tre concerti del settembre 2023 al Foro Sol, lo stadio di Città del Messico, durante il tour di Memento Mori. La scelta del luogo non è casuale, visti i temi dell’album arrivato dopo la scomparsa di Andy Fletcher. L’idea è infatti evocare il rapporto della cultura messicana con la morte.

«In buona sostanza» ha detto Dave Gahan, «M parla del profondo legame tra musica, cultura e persone. Fernando Frías, che l’ha diretto e ideato, ha fatto un ottimo lavoro nel raccontare questa storia attraverso la lente della cultura messicana e dei nostri concerti a Città del Messico».

L’idea dei Depeche, ha detto Frías a NME, non era mettere al centro le esperienze dei fan e nemmeno usare le interviste frontali. «Volevano concentrarsi maggiormente sullo spettacolo e sul messaggio dell’album». La realizzazione era complicata dal fatto che il binomio Messico-morte «è diventato un cliché, sai, il Día de los Muertos, il film Coco, è una bandiera della cultura messicana e invece c’è molto di più. La visione pre-ispanica della morte è difficile da afferrare persino per noi messicani. Trovo riduttivo pensare a queste cose come a un raduno cupo, a una celebrazione. È una mentalità completamente diversa».

«Volevo coinvolgere autori, poeti, artisti, antropologi, che potessero commentare l’idea del Messico e della morte», spiega il regista. «Volevo che fosse molto fattuale, in un certo senso. Un antropologo dice che il Día de los Muertos non è nemmeno messicano, è una celebrazione cattolica, il Carnevale non è brasiliano perché è una cosa universale celebrare il raccolto che arriva. Poi c’è quest’altra parte che accetta il fatto che in Messico conviviamo con l’immaginario della morte, e così ho invitato alcuni scrittori e poeti a scrivere qualcosa. Completa lo show senza essere una cosa troppo ovvia».

Il film non racconta il concerto in modo fedele dal primo all’ultimo pezzo, l’ordine delle canzoni è stato cambiato per esigenze narrative e per mantenere un certo ritmo. La scelta del Messico è anche funzionale al culto dei Depeche Mode che c’è in quel Paese. Per Frías, lì «sono una religione. Non ci sono altre band entrate così tanto nella psiche messicana, che è incredibilmente stratificata. Abbiamo cercato di farlo vedere nelle riprese del pubblico».

Frías li ha visti in concerto anche altrove e ha trovato il pubblico messicano particolarmente caldo. «È pazzesco. C’è un’energia incredibile, la folla vibra, è elettrizzante. Ha anche fare col fatto che i messicani sono molto estroversi, oltre alla popolarità della band e alle dimensioni dello stadio. In fin dei conti, è una grande festa».

Depeche Mode - DEPECHE MODE: M (Official Trailer)

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