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Guns N’ Roses, ecco com’è avvenuta la reunion

A parlare è stato il co-fondatore del Coachella, che per primo nel 2016 è riuscito a riunire Slash, Axl e Duff: «È stato un processo insidioso, avevo una lista di 13 persone da cui dovevo passare per arrivare a loro»

James Jeffrey Taylor / Alamy / IPA

Dopo anni di voci, smentite, conferme e rumori, nel 2016 si è concretizzata finalmente la reunion dei Guns N’ Roses, quella vera. Axl Rose, Slash e Duff McKagan sullo stesso palco di nuovo, al Coachella.

Se dobbiamo dare un merito per questa reunion, l’uomo da nominare è sicuramente Paul Tollet, co-fondatore del festival californiano e mente dietro l’intera macchina organizzativa. Intervistato dal Los Angeles Times, Tollet ha rivelato tra le altre cose il delicato processo che ha portato alla reunion dei Guns.

«Quando ho parlato con loro per la prima volta, ho detto: “Ho fatto io il volantino di quando suonaste al Fenders con Johnny Thunders, nell’86 o ’87″» ha raccontato Tollet. «Così gli ho mandato il volantino. È stata una manovra insidiosa, comunque. Avevo una lista di 13 persone da cui dovevo passare per arrivare a loro. Bisogna andare con ordine. Perché se esci dall’ordine, puoi far incazzare la persona sbagliata.»

Insomma, è stato un po’ come camminare con le racchette da neve in un campo minato. Ci è voluta pazienza e soprattutto tantissima prudenza a non pestare piedi, non prevaricare ruoli e gerarchie fra manager vari. Alla domanda, “È stata ad Axl la prima chiamata?” poi, Tollet ha risposto: «No, parte da molto più in basso. Parte dal mio entourage. Poi ci sono gli agenti, i manager, gli avvocati. Noi umani siamo un po’ fragili quando veniamo tagliati fuori da qualcosa. Così mettevo le mani avanti: “Hey, ti avviso che sto facendo questa cosa. Ti tengo aggiornato.” Ma se chiami la persona sbagliata, rischi che questa persona chiami Slash e Axl e mandi all’aria tutto.»

Quindi non è solo questione di denaro? «Oh, no. Se punti solo su quello, verrai sempre rifiutato. Un artista non vuole sentire di essere soltanto una cifra in dollari. In più, per quanto il Coachella possa offrire una cifra, ci sarà sempre qualcuno che può offrire di più. Non può mai essere solo una questione di soldi. Penso sempre che il lato giovane del concerto eserciti una grande attrazione su questi artisti: Prendiamoci le nuove generazioni, le persone all’avanguardia.»

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