Gli Indianizer vengono da un’altra galassia, ma sulla Terra si trovano bene | Rolling Stone Italia
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Gli Indianizer vengono da un’altra galassia, ma sulla Terra si trovano bene

Il video che abbiamo in anteprima oggi, "Mazel Tov II", è la dimostrazione che la fusione di diverse culture è sempre un bene, anche se dai due poli dell'Universo.

La foto qui sopra parla abbastanza chiaro: gli Indianizer vengono da qualche pianeta satellite al di fuori della Via Lattea. Questo fa di loro degli alieni?

No, perché alla fine si sono ambientati piuttosto bene a Torino, dove attualmente vivono, e soprattutto hanno aggiunto qualcosa di loro alla musica di questo pianeta. Partendo da una World Music di orientamento sudamericaneggiante, i quattro omini verdi hanno tessuto una trama psichedelica, ancestrale, fatta di bassi vorticosi e pattern cosmici. Praticamente, cumbia extraterrestre.

Il risultato è esemplificato alla perfezione nel video che abbiamo in anteprima oggi, qui sopra. Mazel Tov II è così ubriacante che riesce a far ballare anche i morti, come lo scheletro che quel pezzo di artista di Gabriele Ottino dei Niagara, il regista, ha deciso di far danzare davanti a un idolo roteante nel cielo.

Un gigantesco e originalissimo trip lisergico, che oltretutto esce oggi in vinile 12″ con tanto di remix di Don’t DJ e Passenger. Si tratta del primo singolo che anticipa Zenith, il nuovo album che atterrerà sulla Terra il prossimo 27 marzo.