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Gli artisti stanno reagendo alla morte di Willy Monteiro Duarte

Da Tommaso Paradiso a Lodo Guenzi, passando per Levante, Stefano Accorsi, Anna Foglietta, Tiziano Ferro, cantanti e attori stanno condividendo messaggi antirazzisti

A Colleferro, nella notte tra il 5 e il 6 settembre, un ragazzo di 21 anni di origini capoverdiane, Willy Monteiro Duarte, è morto dopo essere stato pestato da quattro persone. La notizia ha colpito non solo le comunità di Colleferro e Paliano – la città in provincia di Frosinone doveva viveva Duarte –, ma l’opinione pubblica, e nelle ultime ore sono moltissimi gli artisti ad aver commentato la vicenda. Eccone alcuni.

Emma Marrone

«È l’ennesima tragedia di un paese che sta soccombendo a un livello culturale davvero molto basso», dice Emma Marrone. «La violenza cresce e si insidia piano piano, ria con le parole alle quali ormai in pochissimi danno il giusto peso».

Lodo Guenzi

Per il cantante dello Stato Sociale la morte di Duarte è la dimostrazione che la violenza razzista non succede solo in America. «Viviamo in un paese razzista perché quattro bianchi hanno ammazzato un nero e in molti hanno fatto finta di niente. Fossero stati quattro neri ad ammazzare un bianco metà parlamento ci farebbe campagna elettorale», dice. «Viviamo in un paese distratto perché un sacco di gente si accorge di qualcosa solo se succede in America. Viviamo in un paese senza parole che si vergogna a chiamare fascista chi semplicemente è fascista».

Levante

«Vogliamo giustizia per Willy, per la sua famiglia e vogliamo che vengano rispettati e tutelati tutti i WIlly del nostro paese», dice Levante, che poi aggiunge: «Se qualcuno dalla parte degli assassini ha avuto il coraggio di dar voce alle parole “Hanno solo ucciso un extracomunitario”, allora questa non è solo una storia di violenza».

Tommaso Paradiso

Nelle sue stories, Tommaso Paradiso si rivolge a chi ha «ancora un cuore, un sentimento, razionalità, istruzione» per dire loro: «Riprendiamoci ora, adesso, subito. Altrimenti amici la fine è già arrivata».

Tiziano Ferro

Tiziano Ferro ha postato una story su Instagram con un semplice commento: «Io le parole le ho finite. Non ne ho più».

Motta

Motta ha pubblicato la foto di Willy senza commento. Solo una parola: «Basta».

Stefano Accorsi

L’attore Stefano Accorsi scrive che non esistono parole giuste per commentare una tragedia simile. «Ma almeno sia fatta giustizia».

Anna Foglietta

Per Anna Foglietta quella di Duarte è una morte senza senso, ingiusta e inspiegabile. «Voglio capire, perché davvero non ci riesco… Con quale dolore la sua famiglia dovrà continuare a vivere, e soprattutto come potrà mai trovare pace?».

Vinicio Marchioni

Vinicio Marchioni parla di un dolore amaro e muto. «Se stai leggendo, faccio un invito a te, soprattutto se sei più giovane di me: rivendica la possibilità di essere fragile. Rivendica la possibilità di essere timido. Impacciato. Tenero. Incerto. Dubbioso». E ancora: «Siamo nati per conoscere noi stessi e, se possibile, migliorarci. E perdonaci se ti stiamo facendo crescere in un mondo così confuso e mediocre.
C’è sempre una speranza, nonostante tutto. Quella speranza sei tu. Abbi cura di te».

Paola Iezzi

Paola Iezzi pubblica un disegno di Duarte con il costume da Superman e scrive: «Sventurata la terra che ha bisogno di eroi. Giustizia immediata per Willy, povero coraggiosissimo giovane ragazzo, un autentico eroe dei nostri tempi sventurati».

Andy dei Bluvertigo

Nessun commento, solo una foto e un hashtag: #giustiziaperwilly.

Alessandra Amoroso

«C’è poco da dire e poco da fare quando a parlare è l’ignoranza, l’odio, la cattiveria», scrive Alessandra Amoroso. «Ma cosa stiamo diventando? Non siamo capaci di aiutarci, di esserci l’uno per l’altro?».

Syria

Anche Syria si chiede come farà la famiglia a dare un senso a quello che è successo. «Ci penso da ore, non ci sono parole se non un senso di rabbia profonda… Non oso immaginare il dolore di una padre e un padre. Purtroppo non basterà la solidarietà del prossimo a colmare tale vuoto per la famiglia».

Gaia Gozzi

«Tutto questo deve finire. L’odio non può predominare e non può vincere anche stavolta», scrive Gaia Gozzi. «Willy, la tua anima pura riecheggia nei nostri cuori e nelle nostre preghiere».

Piero Pelù

Piero Pelù dice che Duarte è stato trucidato «dall’odio, dall’intolleranza e dall’ignoranza madre di ogni razzismo». Poi chiede una giustizia che sia d’esempio per i violenti che «proliferano impuniti oggi in Italia. Voglio una scuola, una cultura, una televisione, dei social e una politica che educhino alla curiosità e al rispetto, non all’odio razzista».

Ghali

Ghali scrive che l’episodio gli ha fatto tornare in mente «alcuni episodi della mia vita in cui l’ho scampata per un pelo, in cui aspetti che si stanchino di tirare calci e pugni, in cui chiedi pietà e il perché sperando di riuscire a rialzarti da terra. I veri criminali sono altri, i veri atleti sono altri. Gli occhi di Willy sono altri. Gli occhi della nuova generazione, di chi è stanco di fare a pugni, di chi cerca altro, di chi a differenza mia e dei miei coetanei non ha bisogno di ribadire dei concetti basilari come quelli sulla violenza. Che questo sia l’ennesima sveglia per quanto sia inimmaginabile il dolore dei suoi cari. È così egoista fare di una tragedia una lezione ma infondo spero che lo sia per tutti».

Isabella Ferrari

L’attrice chiede giustizia e scrive che «non si può morire a 21 anni così».

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