Gli artisti stanno cominciando a esprimersi sullo stupro di gruppo di Palermo | Rolling Stone Italia
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Gli artisti stanno cominciando a esprimersi sullo stupro di gruppo di Palermo

Per ora ne hanno scritto sui social tra gli altri Ermal Meta, Anna, Nina Zilli, Paola Turci, Fiorella Mannoia. «Mi rifiuto di pensare che artisti giovani non stiano prendendo posizione sui casi di violenza sessuale», commenta Frankie hi-nrg mc

Gli artisti stanno cominciando a esprimersi sullo stupro di gruppo di Palermo

Anna

Foto: Simone Biavati

«Mi rifiuto di pensare che artisti giovani, maschi e femmine, esterni alla mia “bolla”, non stiano prendendo posizione sui casi di violenza sessuale di questi giorni: sono io che non li conosco. Mi date una mano a scoprirli?».

Su Twitter, anzi su X, Frankie hi-nrg mc chiede quali artisti si siano espressi sullo stupro di gruppo a Palermo, dove sette ragazzi tra i 18 e i 22 anni hanno violentato in maniera brutale una ragazza di 19 anni.

«Non conviene esporsi su certi temi. I vari paladini delle cause che fanno trend lo sanno bene. Non cercare dove non c’è niente amico mio, perdi solo tempo», gli ha risposto Ermal Meta, uno degli artisti che ha affettivamente preso posizione in una serie di tweet: «Lì in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi “cani” auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno #stupro #loschifo»; «Di orribile c’è quello che hanno fatto, di orribile c’è il trauma che quella ragazza probabilmente si porterà dietro per molto tempo, di orribile c’è la madre di uno di loro che cerca di far passare per una poco di buono la vittima, di orribile c’è la mancanza totale di empatia, di orribile c’è filmarla, deriderla, lasciarla per strada come uno straccio e poi minacciarla, di orribile c’è la totale mancanza di umanità».

E ancora: «Conosco persone, donne, che da uno stupro non si sono riprese mai più. Che scattano in piedi appena sentono un rumore alle loro spalle, che non sono più riuscite nemmeno ad andare al mare e mettersi in costume da bagno come se non avessero nemmeno la pelle. Vogliamo salvare e recuperare un branco? Ok, sono d’accordo. Ma come salviamo una ragazza di 19 anni che d’ora in poi avrà paura di tutto?»; «Qual è la pena proporzionale per una cosa del genere?».

Sulla questione si è espressa Anna Pepe in una storia di Instagram: «Non volevo nemmeno esprimermi riguardo la vicenda perché sta facendo il suo rumore, ma questa volta mi ha toccata particolarmente. Sono scioccata e schifata per tutta la merda che sta succedendo ultimamente alle piccole e grandi donne e ho molta paura per il futuro. Per assurdo, sono sicura che molte di noi avrebbero da raccontare varie esperienze di violenza in questo tipo di contesto e non. Purtroppo tante volte si tiene tutto dentro per paura di essere giudicate o non essere prese seriamente».

«Sappiate che i vostri sentimenti sono al 100% validi, dovete parlarne e gli altri non possono dirvi assolutamente nulla. Oggi più che mai, voglio avere fiducia nella giustizia italiana. Mi auguro che i vostri angeli custodi vi proteggano ogni volta che il diavolo è vicino. Siate, purtroppo, sempre più attente del dovuto, anche se non è MAI colpa vostra».

Paola Turci ha scritto: «Un’altra, non uccisa ma disintegrata. E noi leggiamo solo di donne che denunciano. Quante in questo momento stanno rischiando la vita? Chi, cosa potrà fermare una volta per tutte questa orda di uomini violenti, incivili, miseri esseri capaci solo di fare del male?».

Fiorella Mannoia scrive «Mi mancano le parole. Davvero» e a proposito di un altro caso, a Firenze, ribadisce che «Sesso senza consenso… È STUPRO. PUNTO», mentre Nina Zilli scrive che «questo 2023 sembra alto medioevo».