Tre Allegri Ragazzi Morti, Marlene Kuntz, Teatro degli Orrori per la Giornata Mondiale del Rifugiato | Rolling Stone Italia
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Tre Allegri Ragazzi Morti, Marlene Kuntz, Teatro degli Orrori per la Giornata Mondiale del Rifugiato

Lunedì 20 giugno all'Arena del Visarno, Firenze, un concerto gratuito per la campagna #withRefugees per sensibilizzare l'opinione pubblica

Il concerto per la giornata mondiale del Rifugiato nel 2015, foto di Veronica Croccia

Il concerto per la giornata mondiale del Rifugiato nel 2015, foto di Veronica Croccia

Dall’inizio del 2016 a oggi sono già 211563 i migranti e i rifugiati arrivati in Europa via mare da zone di guerra, e tra questi 2868 hanno perso la vita (fonte UNHCR). È sotto gli occhi di tutti la tragedia che colpisce in particolare modo il rifugiato, colui che, stando al primo articolo della Convenzione di Ginevra, “scappa dallo Stato dove vive nel giustificato timore d’essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato”.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa particolare categoria di migranti è stata istituita dall’UNHCR la giornata Giornata Mondiale del Rifugiato il 20 giugno e quest’anno, per supportarla, è stato organizzato un concerto gratuito alla Visarno Arena di Firenze con protagonisti Tre Allegri Ragazzi Morti, I Ministri, Marlene Kuntz, Cosmo, IoSonoUnCane, Selton, Il Teatro degli Orrori, Verano, Piotta, Mau Mau, C+C=Maxigross, Sandro Joyuex, Paolo Benvegnù e i General Stratocuster & The Marshals.

Sempre il 20 giugno verrà presentato in anteprima un video dei Bush di una canzone inedita dedicati ai rifugiati. Una giornata per esprimere solidarietà ai rifugiati, per ricordare chi ha perso la vita in mare e per far conoscere la petizione #withrefugees che verrà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 19 Settembre. La petizione, in particolare, chiede ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’educazione, che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere,e che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità.