Gerard Way: «Dave Chappelle mi ha aiutato a superare la fine dei My Chemical Romance» | Rolling Stone Italia
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Gerard Way: «Dave Chappelle mi ha aiutato a superare la fine dei My Chemical Romance»

«Mi sentivo in una macchina troppo grande e fuori controllo, una situazione simile alla sua con il ‘Chappelle Show’», ha detto il musicista

Gerard Way: «Dave Chappelle mi ha aiutato a superare la fine dei My Chemical Romance»

Gerard Way

Foto: Alexandre Schneider/Getty Images for Netflix

Nel nuovo episodio di My Turning Point, il podcast del giornalista Steve Baltin, Gerard Way dei My Chemical Romance ha raccontato come Dave Chappelle l’ha aiutato a mettere nella giusta prospettiva la separazione della band nel 2013.

«Dopo il Chappelle Show, Dave Chappelle era sparito, e capivo perché. Quando è arrivato il momento di chiudere con i My Chemical Romance mi sono rivisto nella sua situazione, anche se era molto diversa dalla mia. Ero parte di una macchina troppo grande e fuori controllo. Non ne volevo più farne parte per ragioni di salute mentale», ha detto Way.

«Quando la band si è separata ho avuto tempo per cambiare e crescere, ho iniziato ad avere seri problemi con l’idea di controllo», ha spiegato il musicista. «Mi sono messo a pensare ai grandi concerti, a cosa si fa per controllare il pubblico. Così, quando è arrivato il momento di tornare sul palco con i My Chem, mi sono detto che non l’avrei fatto, che non avrei cercato di controllare o dirigere i fan. Volevo solo che facessero quello che desiderano, e lo show della reunion è stato ancora più soddisfacente».

Durante la pausa della band, Way è rimasto lontano dai riflettori così da proteggersi da ogni tipo di pressione. Dopo questo periodo di isolamento, la reazione del pubblico alla reunion l’ha sorpreso. «Gli show continuavano ad andare sold out», ha detto. «Aggiungevamo date e succedeva di nuovo, così ho pensato: Wow, dev’essere successo qualcosa in tutti questi anni».

Nel resto dell’intervista, Way ha raccontato che Bohemian Rhapsody dei Queen ha ispirato Welcome to the Black Parade, e anche di come Billy Corgan degli Smashing Pumpkins l’ha aiutato a gestire i suoi problemi. «È davvero brillante, nel corso degli anni mi ha spiegato molte cose, è stato buono con me. Quando mi sono trasferito a Los Angeles, andavamo in negozi vintage per provare amplificatori, ero alla ricerca di un suono più heavy. E mi ha sempre dato molti consigli, a volte non ero pronto ad ascoltarli, altre ho dovuto trovare le mie risposte da solo».

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