Freddie Mercury, venduto a due milioni di euro il pianoforte di ‘Bohemian Rhapsody’ | Rolling Stone Italia
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Freddie Mercury, venduto a due milioni di euro il pianoforte di ‘Bohemian Rhapsody’

Cesare Cremonini: «Freddie lo proteggeva come una reliquia e non permetteva a nessuno di appoggiarci sopra nulla». All’asta altri 1500 pezzi. Perché disperdere un tale patrimonio di memoria e non conservarlo in un museo?

Freddie Mercury, venduto a due milioni di euro il pianoforte di ‘Bohemian Rhapsody’

Il piano di Freddie Mercury esposto a Londra

Foto: Philip Dethlefs/Picture Alliance via Getty Images

È stato venduto all’asta a circa due milioni di euro il piano che Freddie Mercury usò per comporre Bohemian Rhapsody. È un pianoforte a coda Yamaha ed è stato ceduto a una cifra maggiore rispetto a quella sborsata da George Michael nel 2000 per assicurarsi lo Steinway con cui John Lennon scrisse Imagine. Nella stessa asta, il manoscritto della canzone del 1975 dei Queen è stato venduto per l’equivalente di un milione e 600 mila euro, corona e mantello del tour dell’86 sono stati comprati per 750 mila euro.

«Il pianoforte di Freddie» scriveva una settimana fa Cercare Cremonini, grande fan di Mercury e dei Queen che ha visitato l’esposizione dei pezzi andati all’asta «è uno Yamaha in condizioni perfette. Freddie lo proteggeva come una reliquia e non permetteva a nessuno di appoggiarci sopra nulla».

«La sua camera da letto era invasa di bellissime pitture francesi di inizio secolo ma la cosa più emozionate sono i tanti quadri acquistati negli ultimi giorni della sua vita. Freddie ormai sfinito dalla malattia decide di completare il suo grande sogno: finire la collezione d’arte della sua casa di Garden Lodge. Si rifugia nel suo mondo immaginifico rendendo giustizia alla sua promessa: “farò della mia vita un’opera d’arte”. In quei pochi mesi che gli rimangono acquista oltre 2 milioni di sterline di quadri, anche italiani. Tutti raffigurano ragazze dallo sguardo profondo e colmo di amore o la purezza dei bambini».

«La stanza degli abiti di scena è elettrizzante e ordinata come lo sono i suoi testi più importanti, che comprendono moltissimi disegni fatti da lui, dei loghi e delle grafiche dei Queen, auto prodotti fin dagli esordi. Sono oltre vent’anni di palchi ed esibizioni. Ma è unendo l’arte che riempiva le sue stanze e la sua vita privata agli oggetti e alle opere della sua carriera musicale che si comprende quanto fossero stati, nel corso di tutta la sua esistenza, senza un attimo di pausa, un gesto unico».

 

 
 
 
 
 
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Per alcune settimane la casa d’aste Sothebys’s a Londra si è trasformata in un museo visitabile in cui sono stati raccolti i pezzi di casa Mercury ereditati dall’amica Mary Austin e poi messi all’asta ieri e in altre cinque occasioni. Nome dell’esposizione: Freddie Mercury: A World of His Own. Oltre trent’anni dopo la morte del rocker, Austin ha infatti preso la «difficile decisione» di far battere all’asta gli oggetti posseduti da Mercury nella sua casa a Kensington, Londra.

Oggi e domani si terranno altre due aste in presenza dedicate alla vita sul palco e a quella a casa. Altre due (In Love with Japan e Crazy Little Things 1) saranno attive online fino all’11 settembre. Crazy Little Things 2 chiuderà online il 13 settembre. Molti fan chiedono però perché disperdere un tale patrimonio di memoria e non riunire questi e altri oggetti in un museo permanente dedicato a Freddie Mercury.

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