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Afterhours - Foto di Ilaria Magliocchetti

È uscito il libro fotografico ‘Ballate per piccole iene 2025’ sui concerti della reunion degli Afterhours. Consigli tecnici e non su come «non prendere per il culo il pubblico». E ora «un anno per essere libero»

Ma come, c’era ancora il canale coi videoclip? Sì, c’era nel Regno Unito, ma non era più quello dell’epoca in cui formava gusto ed estetica creando miti alternativi e mostri mainstream. Appunti per una rivalutazione, senza nostalgia

Intanto, è sold out il concerto S.O.S. Palestina! nato da un’idea di Piero Pelù per sostenere l’attività di Medici senza frontiere. Si esibiranno tra gli altri Afterhours, FASK, Tre Allegri Ragazzi Morti, Emma Nolde

Durante la sua carriera ha collaborato tra gli altri con Afterhours, Subsonica, Verdena, Marlene Kuntz, Modena City Ramblers

Muore Giovanni Paolo II e viene nominato Papa Ratzinger, cade il secondo governo Berlusconi solo per risorgere biblicamente tre giorni dopo, Francesco Renga vince Sanremo con 'Angelo': ma è successo anche qualcosa di buono nel 2005? Sì, questi dischi qui

Gli Afterhours per il ventennale di ‘Ballate per piccole iene’, il tributo collettivo a Paolo Benvegnù, il pienone per Lucio Corsi, la trasformazione di Joan Thiele e altre storie da Arezzo

Per le persone che l’hanno sentito da dietro le colonne dell’ex Breda è stato invece il concerto senza voce più divertente che non hanno visto. Il resto: l’esecuzione quasi per intero di ‘Ballate per piccole iene’, il delirio con i classici, le istruzioni per il pogo, la Palestina senza slogan, la «musica di merda»

Ieri Manuel Agnelli e la band del 2005 (più Giacomo Rossetti) hanno suonato ‘Ballate per piccole iene’ e fatto saltare l’Anfiteatro delle Cascine con i loro classici. Detto in breve: si esce vivi dagli anni Zero

Nella sua «dream list» ci sono l’«incredibile» Yungblud, Robert Plant e Lenny Kravitz. I Måneskin? «Quando torneremo in studio porteremo molti elementi diversi, visto che ognuno ha imboccato una strada differente»

Per i 600 firmatari di una lettera aperta esibirsi nel Paese significa fare «artwashing dell’apartheid e del genocidio»

Il musicista scrive del suo rapporto con la musica dal vivo: «Un’attività spirituale trascendentale che tiene a bada il diavolo»

Il cantante si dice pentito di come si è comportato a Boston, la band ammette di avere esagerato parlando della sua instabilità mentale. I quattro si sono rivisti non per rimettersi assieme, ma per evitare un finale inglorioso

È online anche il documentario ‘Alive in Paris and Before (Behind the Scenes)’. «Sarebbe ridicolo cercare di fare del rock in quel luogo»
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