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FKA twigs e la relazione con Shia LaBeouf: «Non potevo guardare altri uomini negli occhi»

In una puntata del podcast 'Grounded', la musicista ha raccontato i momenti più difficili della relazione con l'attore. «Mi sentivo controllata e confusa. Lasciarlo sembrava genuinamente impossibile»

A poco più di un mese dalla denuncia per molestie raccontata dal New York Times, FKA twigs è tornata a parlare della sua relazione con Shia LaBeouf. È successo durante una puntata di Grounded, il podcast di Louis Theroux.

«[Quello delle molestie] è un grosso problema della nostra società, è molto comune ma per qualche ragione non se ne parla», ha detto la musicista, che ha raccontato alcuni dettagli del periodo passato con l’attore. Quando erano ancora insieme, LaBeouf non le permetteva di avere a che fare con altri uomini: «Essere gentile con un cameriere era visto come un flirt o il tentativo di iniziare una relazione, anche se stavo solo ordinando un piatto di pasta. Mi è stato detto che se sapevo con chi avevo a che fare, se lo amavo, allora non dovevo guardare altri uomini negli occhi. Ho vissuto in quella realtà per quattro mesi».

twigs ha anche raccontato che LaBeouf «teneva il conto dei loro baci», e che «iniziava ad attaccarmi, a insultarmi per ore, se non raggiungevo la mia quota. Mi faceva sentire come la persona peggiore del mondo». L’attore la svegliava nel mezzo della notte, accusandola «di fissare il soffitto pensando a modi per lasciarlo. Mi accusava di non voler stare davvero con lui, di desiderare un altro. Succedeva sempre tra le quattro e le sette del mattino».

La musicista ha anche risposto a chi l’ha accusata di non averlo lasciato o denunciato subito. «Lo chiedono a tutte le vittime o i sopravvissuti… Non ho mai sentito nessuno domandare agli abusatori: “Come mai hai tenuto ostaggio una persona con i tuoi comportamenti violenti?”. Capisco chi mi fa certe domande, ma è tanto da sopportare. Lo è per tutte le vittime». Lasciare LaBeouf, ha spiegato twigs, sembrava «genuinamente impossibile. Mi sentivo controllata e confusa. L’idea di andare via e fare il necessario per sentirmi bene era opprimente».

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