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Feist lascia il tour degli Arcade Fire a causa delle accuse a Win Butler

L'artista, scelta come apertura del tour della band, ha spiegato le sue motivazioni in un lungo post Instagram: «Mi prendo le mie responsabilità e me ne torno a casa»

Foto: Simone Cecchetti/Corbis via Getty Images

Alla fine ha deciso che per lei era troppo. Feist, che era stata scelta, insieme a Beck, come spalla degli Arcade Fire per il tour europeo, ha deciso di abbandonare dopo le prime due date a causa dell’accuse di molestie sessuali che hanno colpito Win Butler, il leader della band canadese. Dopo l’annuncio di alcune radio canadesi di sospendere la messa in onda della musica della band, arriva un’altra doccia fredda per gli Arcade Fire.

Feist aveva aperto gli show della band a Dublino, il 30 e il 31 agosto alla 3Arena, pochi giorni dopo che la notizia delle accuse a Win Butler diventasse pubblica. Durante questi concerti, Feist aveva deciso di donare i ricavi delle vendite del suo merchandising alla sede locale dell’organizzazione Women’s Aid che aiuta, tra le altre cose, le donne vittime di violenza.

In un lungo post sul suo profilo Instagram, «una lettera» come ha scritto la stessa artista, Feist racconta di aver preso questa decisione dopo essere salita sul palco a Dublino: «In quelle due notti sul palco, le mie canzoni hanno preso questa decisione per me. Sentirle sotto la lente di ciò che sta accadendo era incongruente con ciò per cui ho lavorato in tutta la mia carriera. Ho sempre scritto canzoni per parlare delle mie difficoltà, per aspirare a migliorare, per prendermi le responsabilità quando ne avevo bisogno. E ora mi prendo questa responsabilità e torno a casa».

La decisione non è arrivata a cuor leggero, mettendo l’artista in una posizione molto difficile. «Non sono mai stata qui per o con gli Arcade Fire, sono stata qui per essere me stessa sul palco, un posto che so che mi appartiene e che mi sono guadagnata negli anni. Suono per la mia band e la mia crew, per le persone che amiamo e le nostre famiglie, per le persone che hanno speso i soldi che hanno duramente guadagnato per condividere la sinergia collettiva di un concerto», ha spiegato Feist, aggiungendo: «Le mie esperienze di vita sono comuni con le esperienze di quelle di molto persone con cui ho parlato da quando la notizia è uscita lo scorso sabato, e di quelle altre che forse potrò raggiungere con questa lettera. Tutte noi abbiamo una storia che rientra in uno spettro che va dalla mascolinità tossica base alla misoginia che comporta abusi fisici, psicologici, emozionali o sessuali. Questa situazione tocca tutte le nostre singole vite e parla a noi in una lingua comune. Non c’è però un solo modo per guarire da questi abusi come non c’è un solo modo per riabilitare chi li ha perpetrati. Dare un senso ad un abuso, può essere una strada solitaria. Io non posso risolvere questo lasciando il tour, ma nemmeno posso risolverlo rimanendo. Di sicuro però non posso continuare».

Feist si sarebbe dovuta esibire quest’oggi all’Utilita Arena di Birmingham e avrebbe dovuto seguire la band per tutto il tour europeo, sedici date nel mese di settembre, tra cui quella in programma il 17 settembre al Mediolanum Forum di Milano. Gli Arcade Fire hanno rilasciato una dichiarazione in merito: «Siamo davvero dispiaciuti che Leslie (Feist, ndr) vada a casa, ma capiamo e rispettiamo completamente la sua decisione».

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