In un nuovo video tratto dal suo podcast e pubblicato sui social, Fedez ha parlato di Ghali e del post che l’artista aveva fatto sul fatto che il rap fosse morto in quanto molti rapper non hanno parlato di Palestina. Ve ne abbiamo parlato qui: «Il genocidio in Palestina ricadrà sulla vostra arte, sulla vostra penna, sulla vostra salute mentale e sulla vita delle future generazioni, anche quella dei vostri figli». Per poi continuare: «Il rap è ufficialmente morto, il silenzio dei rapper ha ucciso il genere. Ne è rimasto solo lo stile, il suono, la forma». Il post di Ghali lo trovate qui:
Parole a cui Fedez ha risposto con un video pubblicato poco fa sui social: «Ghali lo conosco da tanti anni. Era proprio nel periodo 2010, 2011, in cui io sempre affrontato tematiche politiche. Ho fatto varie canzoni in cui parlavo del conflitto israelo – palestinese. Questo tipo di retorica del «sono il più puro» è una retorica che non funziona, perché se io volessi applicare lo stesso tipo di retorica su di lui mi verrebbe da dirti Ghali: tu, 11 anni fa, quando io parlavo di Palestina, dov’eri? Oggi stiamo assistendo alla fase finale di una pulizia etnica. Mi sono emozionato a vedere le persone scese in piazza, ho visto finalmente qualcosa di reale, le persone nel mondo reale e non nei commenti. Quando vedo queste cose qui invece mi cadono le palle. Perché vedere un rapper che direttamente dalla fashion week di Parigi viene fare la morale ad altri quando secondo me non può arrogarsi il diritto di fare la morale agli altri, perché tu così come me così come tanti altri rapper hai collaborato con i brand che sostengono Israele. Mentre dicevi stop al genocidio facevi una collaborazione a Sanremo con Ikea, hai fatto gli spot per McDonald’s, quindi è una retorica che non funziona. Perché la stessa retorica che stai facendo agli altri, lo stesso moralismo che tu stai facendo agli altri lo possono fare su di te Ghali. Dov’eri 11 anni fa? E non è una colpa, sai perché? Semplicemente non ti eri interessato al tema. Io non te ne faccio una colpa, così come tu non puoi farla agli altri. Perché ad oggi si può dire tutto del conflitto ma non si può dire che non se ne parli. Spero vivamente che quel post non sia l’annuncio di un nuovo singolo. Perché se fosse così tu passeresti dallo stop al genocidio allo spot al genocidio». Il video:













