Fedez, la vigilanza Rai dice no all’audizione: «Impropria e inopportuna» | Rolling Stone Italia
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Fedez, la vigilanza Rai dice no all’audizione: «Impropria e inopportuna»

La risposta del cantante: «Paura, eh?»

Fedez, la vigilanza Rai dice no all’audizione: «Impropria e inopportuna»

«Speriamo che almeno in commissione vigilanza Rai mi faranno parlare», diceva ieri Fedez a proposito i fatti avvenuti prima e durante il concerto del Primo Maggio. A quanto pare non accadrà. La richiesta del rapper di essere convocato è stata respinta. La commissione vigilanza Rai ha accolto all’unanimità la valutazione del presidente Alberto Barachini e ha definito l’audizione del cantante «impropria e inopportuna» anche in relazione alle azioni legali in corso. La Rai ha infatti annunciato una querela e il cantante ha promesso di denunciare per diffamazione il direttore di Rai 3 Franco Di Mare.

Fedez ha commentato con due tweet. Nel primo ha scritto «Paura eh? Quelli del “serve il contraddittorio”» (nelle storie di Instagram ha aggiunto l’emoji col viso del pagliaccio). Si riferisce al fatto che durante la oramai celebre telefonata con gli organizzatori del concertone e la vicedirettrice di Rai 3 gli era stato detto che è inopportuno fare certe affermazioni (in quel caso le citazioni delle frasi omofobe dei politici leghisti) senza contraddittorio.

Nel secondo tweet Fedez riporta le parole del deputato Massimiliano Capitanio: «Il leghista che ha annunciato la querela della Rai nei miei confronti ieri diceva questo. Oggi hanno cambiato idea e non vogliono più farmi parlare in commissione di vigilanza Rai. Ne prendo atto, non credo ci sia nulla da aggiungere. “Adeguarsi ad un sistema” CIT».

Fedez ha inoltre ritwittato il commento di Matteo Orfini, deputato ed ex presidente del PD: «Un errore grave, che si aggiunge a quello della Rai. E che finisce implicitamente per dimostrare che Fedez aveva ragione da vendere».

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