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Fedez: «Ho pensato a gesti estremi, se oggi sono qua è grazie alla mia famiglia»

«Mi piacerebbe tornare in tour, purtroppo il mio fisico in questi due anni non me lo ha permesso», ha detto ieri a Domenica In, dove ha parlato della sua esperienza con la malattia, la paura, la depressione

Foto: Virginia Bettoja

«Se oggi sono ancora qua e non sono andato oltre la progettualità, mettiamola così, è semplicemente per la mia famiglia. A volte il dolore è talmente forte che pensi a gesti estremi per porvi fine. Ma hai delle responsabilità, hai figli e l’idea di arrecare un danno così grande alle persone a cui tieni di più è una cosa che ti frena».

Intervistato da Mara Venier a Domenica In, Fedez ha parlato apertamente di paura e depressione causate dalla malattia – a marzo 2022 gli è stata asportata una parte del pancreas a causa di un tumore. «A volte trascuriamo la mente, ma è una prerogativa importante. Sono tante le persone che soffrono di salute mentale, se ne parla troppo poco».

«Mi sono trovato a fare i conti con la possibilità di morire. Devi affrontare una cosa grande, non è sano per la tua mente, è traumatico. Anche dopo aver curato la malattia, senza che me ne accorgessi questa cosa si è portata dietro degli strascichi. Avevo la volontà di fare indigestione di vita, dormivo poco, uscivo sempre, cercavo di frequentare più persone possibile». È arrivato a prendere «più di sette psicofarmaci tutti insieme che mi hanno portato ad avere una cosa che tecnicamente si chiama attacco ipomaniacale. Sostanzialmente non dormi, sei molti agitato, non sei lucido, fai cose strambe e io di cose strambe ne ho fatte e ho messo a rischio la stabilità della mia famiglia, oltre che la mia stabilità fisica».

Durante Sanremo «ero al culmine della mia poco lucidità. Dopo qualche settimana la mia bocca smette di funzionare, inizio ad avare dei tic nervosi alla bocca, non riesco più a parlare in maniera fluida. Stoppo immediatamente tutti i farmaci senza scalare, ho avuto un effetto da rebound, due settimane senza riuscire a camminare, crampi alle gambe, non riuscivo a distinguere i sogni dalla realtà, sudori freddi, disorientamento».

Il difficile è arrivato dopo, «quando non avevo più farmaci che mi suppotavano e quindi sono caduto in una depressione molto profonda. Se ne esce facendosi seguire dagli specialisti. Seguire questi percorsi in Italia è ancora un privilegio ed è assurdo, la salute della mente deve essere messa sullo stesso piano della salute del corpo, che è coperta dal Servizio sanitario nazionale. Non può essere un privilegio per pochi, deve essere un diritto per tutti quanti».

Fedez spera di aprire un centro di aggregazione per accogliere ragazzi con problemi di salute mentale e si è battuto pubblicamente per il bonus psicologo. «Parlare di salute mentale non è pornografia del dolore», aveva detto poco più di un mese fa ospite di Che tempo che fa. Ieri ha aggiunto di avere provato fastidio per il processo alle intenzioni che ha subito, ovvero l’accusa cioè di fare beneficenza per accrescere la propria fama. «È un discorso stupido. Lo si fa sempre per un ventaglio di motivazioni, fa bene anche alla mia immagine, preferisco essere quello che fa del bene piuttosto che quello che critica e non fa una mazza».

Fedez vorrebbe tornare in tour. «La cosa che più mi manca e mi è mancata in questo periodo sono i concerti. Mi piacerebbe tornare in tour, purtroppo il mio fisico in questi due anni non me lo ha permesso».

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