Emma Marrone difende la capitana della Sea Watch, le bestie da social si scatenano | Rolling Stone Italia
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Emma Marrone difende la capitana della Sea Watch, le bestie da social si scatenano

Dopo che un consigliere leghista le aveva consigliato "di aprire le gambe a pagamento" quando la cantante aveva gridato "porti aperti", oggi la vergogna torna in rete, con centinaia di insulti dopo le parole di sostegno a Carola Rackete

Emma Marrone difende la capitana della Sea Watch, le bestie da social si scatenano

Foto di Toni Thorimbert

Era lo scorso febbraio quando il consigliere comunale leghista di Amelia, in Umbria, le suggerì di “aprire le cosce, magari a pagamento” dopo che Emma, durante un suo concerto, aveva gridato “aprite i porti”, riferendosi al caso Sea Watch che in quei giorni dominava le prime pagine dei quotidiani. Un episodio vergognoso, che era costato l’espulsione dal partito al consigliere, e che oggi si ripete esattamente allo stesso modo.

Sui propri profili social, infatti, nelle scorse ore la cantante ha espresso la propria solidarietà alla capitana della Sea Watch, Carola Rackete, dopo che questa, al sua arrivo a Lampedusa, era stata ricoperta di offese e insulti da qualche australopiteco locale.”Solo una parola: vergogna” aveva scritto Emma commentando il video dell’arresto di Rackete, portata in custodia dalla Finanza tra gli ululati dei presenti. “Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza”.

Gli stessi ululati della stessa tipologia di animali si sono quindi riversati su Emma, colpevole secondo il bestiario che popola le viscere più razziste dei social network, di difendere la criminale Rackete. “Povera stronza”, “cogliona”, “Fossi in te mi preoccuperei a cantare e a girare filmetti che di falso buonismo ne abbiamo abbastanza”, “Rispetta la tua nazione”, “Una stupidella che canticchia canzoncine si permette di fare la morale a chi tutti i giorni cerca di salvare la propria Patria dal ‘buco nero’ creato dai clandestini” oppure “Pensa a cantare che a governare ci pensano gli altri”. Insomma, è chiare da che parte stia chi ha scritto queste porcate.

A sostegno della cantante tantissimi utenti, tra cui i colleghi Fiorella Mannoia, Paola Turci e Tommaso Paradiso, investiti a loro volta dalla merda verdognola che agita la rete in nome dell’odio, segno che l’alfabetizzazione in questo Paese è ancora lontana.

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