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Elli De Mon è una veneta che fa il blues

Quella di Elisa è una one woman band davvero efficace, che attinge a due mani dal blues del Delta del Mississippi e ne restituisce una versione attualissima, forse anche influenzata dalle origini pasubiane

«È l’unica cover fatta in vita mia» racconta Elisa, o meglio Elli De Mon a proposito della Grinnin Your Face che abbiamo in anteprima video qui sopra. «Ho stravolto un pezzo di Son House, che è la mia influenza principale e un essere umano per cui nutro tanta ammirazione.»

Il video, un’unico piano sequenza della registrazione del pezzo, mostra anche la vera natura del progetto Elli De Mon: una one woman band davvero efficace, che attinge a due mani dal blues del Delta del Mississippi e ne restituisce una versione fedele ma anche attuale, e forse influenzata dalla venetitudine (neologismo) delle origini di Elisa. È chiaramente un animale solitario, ma come insegna anche un’altra one man band, sempre emergente e sempre italiana come Black Snake Moan, se il suono funziona è giusto e doveroso sporcarsi le mani con un nobile blues.

«Ho girato il video sulle montagne dove vivo, a valli del Pasubio, un posto denso di ricordi perché ci andavo sempre con mio nonno partigiano» continua Elli. Il 16 novembre è uscito per Pitshark records il suo nuovo album Songs of Mercy and Desire, degno erede del Blues Tapes: Indian Sessions che già le aveva assicurato parecchi consensi due anni fa.

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