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Elisa: «La musica ha tanti problemi, lo Stato intervenga subito»

La musicista ha partecipato al panel per la cultura degli Stati Generali: «I problemi sono tanti, dagli aiuti mai arrivati ai lavoratori intermittenti non riconosciuti»
Elisa con una piccola libellula creata da Elena Borghi. Foto: Francesco Andriolo

Foto: Francesco Andriolo

«Prima di venire qui ho ascoltato tante voci. Sono una cantautrice, una musicista, ma non potevo che cogliere questa occasione per accendere l’attenzione su una parte dei problemi che ci sono oggi nel settore, che deve farsi sentire». Così Elisa nel corso del panel dedicato alla cultura degli Stati Generali dell’economia, dove è intervenuta dopo l’invito di Giuseppe Conte. All’incontro hanno partecipato personalità rappresentative del proprio settore lavorativo, che si sono confrontate col governo per capire come reagire alla grave crisi determinata dal coronavirus.

«Il 21 giugno è la festa della musica», ha continuato Elisa, «ma purtroppo è stata una festa senza musica, come i tanti movimenti e il significativo flash mob di Milano hanno sottolineato. È importante che lo Stato intervenga e ascolti le tante voci che stanno chiedendo aiuto e presentando proposte concrete, come il movimento “La musica che gira”. I problemi sono tanti: aiuti mai arrivati al settore dei live, lavoratori intermittenti non riconosciuti, mancanza di associazioni di categoria forti e riconosciute a livello statale». La musicista, infine, ha spiegato che «il settore dà lavoro al 6% degli occupati in Italia, almeno 1,5 milioni di persone. Senza un’intervento immediato, si avrà una ricaduta su tutta l’economia del Paese. Parliamo di un settore che conta per quasi il 17% del PIL».

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