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Ecco perché Robert Cray si è rifiutato di aprire il tour di Eric Clapton

Il bluesman afroamericano avrebbe dovuto aprire gli show di Slowhand negli Stati Uniti. Poi però ha ascoltato la parte di 'Stand and Deliver' in cui si paragona il lockdown alla schiavitù

Foto: Gareth Cattermole/Getty Images

«È l’anti Bono», ha detto al Washington Post l’ex label manager Bill Oakes, stupito per le recenti prese di posizione di Eric Clapton. «È il tipico artista che fa musica e non gliene frega niente di stare al fianco dei leader mondiali».

Eppure il chitarrista ha suscitato un aspro dibattito a causa delle dichiarazioni sui vaccini, dibattito che si arricchisce ora di nuovi elementi. Durante il tour americano Clapton ha selezionato locali dove non era richiesto che il pubblico fosse vaccinato o indossasse mascherine. In Texas il governatore Greg Abbott, contrario alle restrizioni anti-Covid, ha raggiunto il musicista nel backstage e pubblicato sui social una loro foto assieme.

L’immagine può suggerire che Clapton sia un sostenitore di Abbott e quindi anche della legge anti-aborto introdotta in Texas, ma il manager del chitarrista, Michael Eaton, ha precisato al Washington Post che non è così: «È un grande sostenitore della libertà di scelta, da cui discende anche la sua posizione sulle vaccinazioni».

Il produttore Russ Titelman, che ha lavorato all’Unplugged di Clapton e alle registrazioni di Lady in the Balcony: Lockdown Sessions uscito oggi, ha detto al Washington Post che le session stavano saltando quando il chitarrista voleva includere una versione dell’inno anti-lockdown Stand and Deliver inciso originariamente con Van Morrison. Alla fine l’etichetta discografica ha preferito non includerla nel live.

Non solo: Stand and Deliver ha anche causato la rottura tra Clapton e il grande bluesman Robert Cray, che era stato reclutato per aprire il tour americano di Slowhand. Cray, che è afroamericano. si è indispettito in particolare per la parte del testo in cui si paragona il lockdown alla schiavitù: “Vuoi essere un uomo libero o uno schiavo? Vuoi restare incatenato fino alla tomba?”. Cray ha avuto uno scambio di e-mail con Clapton, scambio che alla fine ha portato alla rinuncia del tour. «Preferisco non avere nulla a che fare con uno che assume posizioni così estreme ed è tanto egoista».

I collaboratori sono spiazzati dalle prese di posizione di Clapton – di recente si è venuto a sapere che il suo rifiuto dei vaccini potrebbe derivare dalla fobia per gli aghi, tant’è che negli anni ’70 avrebbe sniffato eroina e non se la sarebbe iniettata – ma sul Post lo difendono dalle accuse di razzismo che risalgono al famigerato concerto di Birmingham del 1976: «Un incidente isolato».

Per stemperare gli animi, il bassista della band di Clapton, Nathan East, ha spiegato: «In certe discipline olimpioniche non si tiene conto della migliore e della peggiore prestazione. Solo così si ottiene l’esatta misura del valore di una persona».

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