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RIP

È morto Shane MacGowan dei Pogues

Aveva 65 anni. È stato il re poeta del punk-folk. Negli ultimi mesi la moglie Victoria Mary Clarke ha aggiornato i fan sui social circa le sue condizioni di salute sempre più precarie

È morto Shane MacGowan dei Pogues

Shane MacGowan negli anni '90

Foto: Frans Schellekens/Redfern

È morto Shane MacGowan dei Pogues. Ne dà notizia la moglie Victoria Mary Clarke. Il cantante aveva 65 anni. Negli ultimi mesi Clarke ha aggiornato i fan sui social circa le condizioni del marito. «Non so come dirlo, quindi lo dirò e basta. Shane, che sarà sempre la mia luce e la misura dei miei sogni e l’amore della mia vita e l’anima più bella e l’angelo più bello e il sole e la luna e l’inizio e la fine di tutto ciò che ho di più caro, è andato a stare con Gesù e Maria e la bellissima madre Therese».

Figlio di immigrati irlandesi, il cantante ha frequentato la scena punk londinese. Per circa un decennio a cavallo fra anni ’80 e ’90, MacGowan e i Pogues hanno dimostrato come interpretare in chiave punk-rock il folk tradizionale irlandese, offrendo tra le altre cose una versione elettrizzante di Dirty Old Town dei Dubliners e, in coppia con Kirsty MacColl, una delle migliori canzoni natalizie di sempre, Fairytale of New York. Nel frattempo, MacGowan si faceva la fama di poeta punk e re di dissolutezza. Ne ha pagato il prezzo.

«Bevo da quando ero un ragazzino» diceva. Il suo comportamento scapigliato gli ha causato non pochi guai, tra cui l’allontanamento dal suo stesso gruppo. Ha fatto musica come Shane MacGowan and the Popes, per poi riconciliarsi nel 2001 con i Pogues. I loro dischi migliori restano quelli degli anni ’80, su tutti Rum, Sodomy and the Lash, prodotto da Elvis Costello, e If I Should Fall From Grace with God, prodotto da Steve Lillywhite.

Costretto in sedia a rotelle da una frattura al bacino risalente al 2015, sempre più sofferente, combatteva tra le altre cose con una encefalite. La sua storia è raccontata documentario da Julien Temple Crock of Gold.

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