È morto lo scorso martedì Ronnie Rondell Jr, lo stuntman avvolto dalle fiamme sulla copertina dell’album dei Pink Floyd Wish You Were Here. Non è stata comunicata la causa del decesso. Rondell aveva 88 anni e viveva in una casa di riposo nel Missouri.
Pur essendo apparso come stuntman o avendo lavorato come stunt coordinator in oltre 200 tra film e telefilm, da Arma letale, Matrix Reloded e The Crow a Charlie’s Angels e Baretta, Rondell è entrato nella storia per la copertina del disco del 1975. Ideata dallo studio Hipgnosis di Storm Thorgerson e Audrey Powell, la foto è stata scattata in un viale degli studios della Warner Bros. L’uomo a cui stringe la mano è Danny Rogers. E sì, le fiamme sono vere come prevedevano i metodi di lavoro della Hipgnosis che non prevedevano ritocchi ed effetti speciali.
Il fuoco venne acceso qualcosa come 15 volte prima di ottenere lo scatto cercato. «L’uomo sta veramente bruciando», scrive Thorgerson nel libro Spirito e materia. «Sotto il vestito aveva una protezione in amianto, che copriva anche la testa con una parrucca. I primi tentativi per appiccargli fuoco furono fatti con il vento che tirava dalla parte sbagliata. Ci fu un ritorno di fiamma, che per un attimo fece bruciare i suoi veri baffi. Come dire: un taglio netto. La gente spesso cerca di evitare i legami emotivi per paura di essere rifiutata. Assenti per paura di farsi male, di venire bruciati».
«La foto» continua Thorgerson «fu scattata con una normale pellicola a colori da 35 mm, anche se quella della versione americana era una 120 mm. Simile, ma diversa. Ai Floyd piacevano entrambe le foto e così fu divertente. Nessuno, all’inizio, se ne accorse o sollevò alcuna obiezione».
Per evocare ulteriormente l’assenza, tema chiave del disco dei Pink Floyd, nella prima edizione la copertina era nascosta. «Gli LP, in quel periodo, erano spesso avvolti in una sottile plastica trasparente, tipo cellophane, come i CD di oggi. Ci venne l’idea di farla nera e opaca, in modo che la gente non potesse vedere cosa c’era dentro. In teoria erano obbligati ad aprire questo involucro di plastica per arrivare al disco, la cosa di valore che c’era dentro. Ho sentito dire che c’era chi tagliava con cura il fianco con una lama e faceva scivolare fuori il disco. Così hanno ancor oggi il disco avvolto nella plastica nera e non hanno mai visto l’uomo in fiamme sulla copertina. Quanto si può essere assenti?».













