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È morto Ronnie Hawkins, il ricordo di Robbie Robertson

La storia di The Band, gruppo chiave del rock americano legato alle radici che ha condiviso un pezzo di strada con Bob Dylan, è iniziata con Hawkins. «Era il nostro mentore»

È morto Ronnie Hawkins, il ricordo di Robbie Robertson

Ronnie Hawkins e Robbie Robertson al Last Waltz della Band nel 1976

Foto: Michael Ochs Archives/Getty Images

Senza Ronnie Hawkins, grande musicista morto ieri a 87 anni d’età, forse non ci sarebbero stati gli Hawks come li abbiamo conosciuti. E dagli Hawks è nata The Band, la formazione che ha segnato il rock americano legato alle radici e che ha condiviso un pezzo di strada con Bob Dylan negli anni ’60 e ’70.

Quando Robbie Robertson, membro chiave di The Band e musicista dalla lunga storia, ha saputo della notizia ha avuto «un tuffo al cuore». Lo racconta in un questo scritto in cui ricorda Hawkins come mentore del suo gruppo, che è nato proprio per accompagnare The Hawk, Il Falco, com’era noto il musicista scomparso ieri. «Ci ha insegnato le regole sulla strada».

Ho avuto un tuffo al cuore quando ho letto che The Hawk era volato via. La storia di The Band è iniziata con Ronnie Hawkins. Era il nostro mentore. Ci ha insegnato le regole della strada.

È stato lui a portarmi dal Canada giù al Delta del Mississippi quando avevo 16 anni. Ha registrato due mie canzoni, pensava avessi talento. Mi ha fatto provare a suonare chitarra e basso, ma c’era un problema: ero troppo giovane per suonare nei club, non avevo alcuna esperienza, non ero ancora un musicista sufficientemente bravo e non c’erano canadesi nei gruppi Southern rock e rock’n’roll dell’epoca. Mi sono esercitato fino a consumarmi le dita e alla fine, contro ogni previsione, mi ha preso.

Ron era orgoglioso di avere musicisti di alto livello nel suo gruppo. Siamo stato io e Levon Helm, il suo batterista negli Hawks, a convincerlo a ingaggiare Rick Danko a basso e voce, Richard Manuel a piano e voce e Garth Hudson a organo e sax. La combinazione di questi musicisti era qualcosa di magico.

Ronnie è stato il padrino, l’uomo che ha fatto sì che tutto ciò accadesse. Ci faceva provare di continuo fino a notte fonda. Non ci piaceva, ma facendolo siano diventati sempre più bravi. Era il nostro obiettivo, che ne fossimo consci o meno.

Dopo aver lasciato Ron ed esserci messi in proprio, abbiamo iniziato a suonare con Bob Dylan. Gli Hawks sono diventati The Band e il resto come si suol dire è storia.

Ma tutto è iniziato con Ronnie Hawkins. Non era solo un grande artista e un performer e bandleader eccezionale. Aveva anche un suo senso dell’umorismo ineguagliabile. Era spassoso e unico. Sì, Dio ne ha fatto uno solo del suo stampo. Vivrà per sempre nei nostri cuori.

Le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Che sia benedetta la sua anima.