È morto Jack Sherman, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers | Rolling Stone Italia
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È morto Jack Sherman, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers

Lo ha reso noto il gruppo di Anthony Kiedis sui social. Sherman aveva 64 anni e suonò nell'album di debutto e nel primo tour USA della band

È morto Jack Sherman, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers

Foto: Jim Steinfeldt/Michael Ochs Archives/Getty Images

Jack Sherman, chitarrista che ha suonato nell’omonimo album di debutto dei Red Hot Chili Peppers e si è esibito nel loro primo tour negli Stati Uniti, se n’è andato all’età di 64 anni. Lo ha reso noto il gruppo di Anthony Kiedis sui social media: “Noi della famiglia RHCP vorremmo augurare a Jack Sherman una navigazione tranquilla nell’aldilà, perché è morto”, si legge in una dichiarazione su Twitter. “Era unico e lo ringraziamo per i momenti belli, brutti e tutto quello che ci sta in mezzo”. Sherman aveva 64 anni e al momento non si conoscono le cause del decesso.

Sherman si era unito ai RHCP dopo l’abbandono del chitarrista fondatore Hillel Slovak. Sebbene Slovak infatti abbia co-firmato diverse canzoni per il loro debutto del 1984 prodotto da Andy Gill, Red Hot Chili Peppers, alla fine non ha registrato nessuna delle tracce originali dell’album. Sherman avrebbe co-scritto il disco di esordio, così come quello successivo, Freaky Styley, ma è stato liquidato prima dell’inizio della registrazione, dopo che Slovak aveva chiesto di tornare nel gruppo. In seguito avrebbe fatto piccole apparizioni in Mother’s Milk e in The Abbey Road EP, ma Red Hot Chili Peppers resta l’unico album in cui ha preso parte come chitarrista della band.

Quando i RHCP sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2012, né Sherman né Dave Navarro sono stati inclusi tra i chitarristi della storia della band (Slovak, John Frusciante e Josh Klinghoffer). “È davvero doloroso vedere tutte quelle celebrazioni in corso ed essere escluso”, disse Sherman a Billboard. “Non sto affermando di aver portato chissà che alla band, ma di aver fatto la mia parte in condizioni difficili per cercare di far funzionare la cosa, e penso che sia quello che fai in un lavoro, se mi guardo indietro. E questo non è stato riconosciuto. Sono stato messo da parte, ed è terribile”.