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È morto Gabi Delgado-López dei DAF

Con i Deutsch-Amerikanische Freundschaft aveva scandalizzato la Germania e anticipato l’elettronica anni ’80. Aveva 61 anni

È morto Gabi Delgado-López dei DAF

I DAF a Colonia, nel 1982. A sinistra, Gabi Delgado-Lopez, a destra Robert Gorl

Foto: David Corio/Michael Ochs Archives/Getty Images

La notizia l’ha data ieri su Facebook Robert Görl: “L’amico e collega di lunga data Gabi Delgado è morto ieri sera”. Al momento non sono note le cause del decesso. Delgado aveva 61 anni e con Görl aveva fondato nel 1978 i Deutsch-Amerikanische Freundschaft, o DAF. Il loro pop elettro-brutalista, le scansioni meccaniche che richiamavano l’industrial, il primitivismo, le provocazioni e persino il look hanno aperto la strada al pop elettronico che ha avuto successo negli anni ’80.

Gabi Delgado-López era nato in Spagna e si era trasferito nella Germania Ovest con la famiglia nel 1966. Il duo fondato con Görl ha debuttato nel 1979 con Ein Produkt der Deutsch-Amerikanischen Freundschaft. In un’inserzione che ne pubblicizzava l’uscita si parlava di Neue Deutsche Welle, in sostanza la new wave elettronica tedesca, ma la loro musica era più dirompente, radicale e strana di quella che avrebbe dominato la prima parte del decennio. Per l’influente dj inglese John Peel erano i padrini della techno.

Una delle loro canzoni più controverse è Der Mussolini: “Alzati, batti le mani, agita i fianchi, balla il Mussolini, balla l’Adolf Hitler, muovi il culo, balla il Gesù Cristo, balla il comunismo”. In pratica: due fra i più temuti dittatori del Novecento europeo ridotti a mosse per ballare. Il pezzo è tratto da Alles Ist Gut del 1981. Prodotto da Conny Plank, è uno dei loro dischi fondamentali. Non è l’unica connessione con l’Italia. I CCCP hanno citato un pezzo dei DAF in Punk Islam: “Siamo i turchi di domani” è una frase della canzone Kebabträume.

Il nazismo non era il solo tabù che il duo volle sfidare. Erano importanti anche l’immagine omoerotica e la “estetizzazione di perfezione e forza fisica”, come ha scritto il critico Simon Reynolds. “Se flirtavano con immagini proibite era perché si rifiutavano di accettare qualsiasi tabù. Delgado era affascinato dal sadomasochismo e da altre forme di sessualità festicistica bollate come perverse”. Secondo Reynolds, erano i DAF e non gli Spandau Ballet i veri new romantics per via del sound non americano e del culto della gioventù.

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