Brent Hinds, co-fondatore ed ex chitarrista dei Mastodon, con cui ha suonato per 25 anni prima di lasciarli quest’anno, è morto mercoledì. Aveva 51 anni. Secondo quanto riporta Atlanta News First, è stato fatale al musicista un incidente in moto: la sua Harley Davidson si è scontrata ad Atlanta con un suv attorno alle 23:35. Da quanto emerso dalle prime indagini, il guidatore dell’auto non gli avrebbe dato la precedenza in una svolta, causando l’incidente.
Hinds è uno dei membri originali dei Mastodon, che ha fondato nel 2000 col bassista Troy Sanders, il chitarrista Bill Kelliher e il batterista Brann Dailor. Non ne faceva più parte da marzo. Era stata la band ad annunciare la separazione dal chitarrista: «Siamo orgogliosi e immensamente grati per la musica e la storia che abbiamo fatto condiviso e gli auguriamo solo successo e felicità», scriveva il gruppo lasciando intendere che la separazione era se non consensuale almeno amichevole. Hinds aveva invece fatto capire chiaramente che non lo era stata affatto e che anzi «non mi mancherà stare in una band di merda con persone orribili».
«Il dolore e la tristezza sono inimmaginabili», si legge da ieri sui social dei Mastodon. «Ieri sera Brent Hinds è morto in seguito a un tragico incidente. Siamo sconvolti, siamo a pezzi, stiamo ancora stiamo cercando di elaborare la perdita di un musicista brillante con cui abbiamo condiviso tanti traguardi, momenti storici e la creazione di musica che ha toccato i cuori di tanta gente. I nostri pensieri sono rivolti alla famiglia, agli amici e ai fan di Brent. In questo momento chiediamo rispettosamente che venga tutelata la privacy di tutti».
Hinds, Sanders, Dailor e Kelliher hanno registrato otto album partendo dall’esordio del 2002 Remission, passando per celebre Crack the Skye del 2009 che ha consacrato i Mastodon e arrivando all’ultimo disco assieme Hushed and Grim del 2021. Nel 2009 il chitarrista raccontava a Rolling Stone di avere imparato a suonare grazie al padre, che era «fighissimo, ma quello stronzo m’ha fatto imparare il banjo prima di comprarmi una chitarra. E così ho suonato quella roba hillbilly con mio zio prima di buttarmi nell’impresa di diventare un chitarrista incredibile. Mia madre entrava in camera e diceva: “Ma stai bene? Son due giorni che non esci”. “Tranquilla, mamma, non mi sto segando, sto suonando la chitarra”».
Secondo una bella definizione di Dailor, a Modern Drummer ai tempi di Leviathan, «negli anni in cui giravamo in furgone e suonavamo in scantinati e club i Mastodon erano come marinai. Ci sentivano in missione per fare qualcosa che forse manco esisteva, sacrificavamo molta parte delle nostre vite lasciandoci alle spalle famiglie e amici. Era un mix della follia del Capitano Achab e la voglia di vita e d’avventura di Ismaele». A proposito della stessa fase della band, Hinds aveva spiegato come scriveva i testi: «Ci facevamo un sacco di acidi. L’acido è la droga migliore al mondo e m’ha permesso di fare cose incredibili, e ancora le fa».
Dopo Blood Mountain del 2006 (definizione di Rolling: «Un viaggio fantascientifico da far vibrare lo sterno in una terra infestata da creature d’ogni sorta tra cui un ciclope, guerrieri-alberi e una specie di gigante addormentato», i Mastodon sono entrati per la prima volta nella top 10 americana con The Hunter del 2010. Hanno portato a casa il primo Grammy nel 2018 con Sultan’s Curse, giudicata Best Metal Performance dell’anno. In totale sono stati candidati sei volte ai Grammy. L’ultima registrazione nota di Hinds col gruppo è singolo Floods of Triton che risale a settembre 2024 e vede i Mastodon collaborare coi Lamb of God.











