È arrivata la prima Boiler Room ed è andata benissimo | Rolling Stone Italia
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È arrivata la prima Boiler Room ed è andata benissimo

Temperature siderali, ma dancefloor danzereccio, gente perfetta e atmosfera rilassata. La settima Ray-Ban x Boiler Room a Milano è piaciuta a tutti

Il palco della Boiler Room di Milano con Dj Harvey in console

Il palco della Boiler Room di Milano con Dj Harvey in console

La cosa bella di Milano è che ogni tanto dimostra di essere una città di livello internazionale. Che riesce ad accantonare i suoi limiti e le sue diffidenze per godersi un evento.

Perché questa è l’impressione che ha lasciato la prima Boiler Room milanese. Appena c’è stato l’annuncio tutti gli influencer, blogger, dj (o coloro che credono di esserlo) si sono lasciati andare in uno stuolo di diffidenze e impressioni negative.

La critica principale, quella più sensata tra tutte, è stata quella che, al contrario di quanto succede spesso, l’evento di Milano non vedeva in line-up nomi locali. Un’occasione mancata per dare visibilità al clubbing italiano? Un passo falso degli organizzatori? O la dimostrazione che le continue guerre e la poca coordinazione del sistema italiano portano a non avere abbastanza visibilità all’estero? Forse tutte queste.

boiler room

Ma è anche un dettaglio su cui forse si sono spese più parole di quanto fosse necessario. La Boiler Room non supporta i dj locali, non è la sua mission principale. In più, con un’edizione sponsorizzata da Ray-Ban, è anche corretto pensare che il brand abbia selezionato una line-up in linea con le altre edizioni internazionali (in realtà in apertura di serata è salito in consolle Fabrizio Mammarella, non annunciato).

Comunque una selezione di ottimo livello, con Dj Harvey, Midland, Suzanne Vega e Young Marco. Un profilo molto alto, che ha divertito senza stancare mai, anche visti gli orari inusuali, dalle 21 alle 2. Il dancefloor non è mai stato pieno, però. Il caldo della sala, unito all’umidità di Milano, ha permesso a pochissimi di ballare per più di 15 minuti di fila, lasciando in molti nella parte all’aperto del locale, un’ex cartiera in zona Ventura.

Chi si aspettava il tocco italiano, un po’ di cattivo gusto o qualche presenzialismo inutile davanti alle telecamere di Boiler Room è rimasto deluso. Tutti i presenti hanno colto lo spirito rilassato e amichevole della serata, per fortuna. Tante chiacchiere, tanti sorrisi, tanta gente con cui passare del tempo. Questo ha creato Boiler Room a Milano.

E forse avevamo bisogno di un progetto internazionale così importante per farci ricordare quali sono i valori più semplici del clubbing.

Lo streaming della serata si può trovare qui.