Dopo la cover di ‘London Calling’, i Beton rispondono alle critiche: «Siamo antifascisti» | Rolling Stone Italia
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Dopo la cover di ‘London Calling’, i Beton rispondono alle critiche: «Siamo antifascisti»

«Joe Strummer avrebbe impedito a una band che appoggia il fascismo di usare la canzone», ha scritto Billy Bragg dopo aver visto la band di ‘Kyiv Calling’ con indosso delle t-shirt di Stepan Bandera

Dopo la cover di ‘London Calling’, i Beton rispondono alle critiche: «Siamo antifascisti»

Non è piaciuta a tutti la cover di London Calling autorizzata dagli eredi dei Clash e realizzata dagli ucraini Beton, che l’hanno trasformata in Kyiv Calling, un invito a unirsi alla lotta contro l’invasore russo.

La controversia principale riguarda le idee politiche dei Beton. Esistono foto dei musicisti, anche sul loro profilo Instagram, in cui indossano t-shirt con la classica grafica dei Ramones e il nome del gruppo sostituito da quello di Bandera. Si tratta di Stepan Bandera, celebre e controverso politico ucraino che durante la Seconda guerra mondiale collaborò coi nazisti per combattere i sovietici. A causa del suo indipendentismo finì a sua volta per due anni nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, da cui uscì affinché potesse compiere attività di propaganda e sabotaggio contro i sovietici. È morto assassinato nel 1959.

Tra le persone che hanno attaccato i Beton, considerandoli indegni dei Clash, c’è il folksinger inglese Billy Bragg. «Questa cosa è preoccupante», ha scritto su Facebook il musicista. «Stepan Bandera era un politico ucraino di estrema destra che ha collaborato coi nazisti durante l’occupazione dell’Ucraina e i cui seguaci sono stati complici dell’Olocausto. Il fatto che abbia compiuto quei gesti in nome dell’indipendenza ucraina dall’Unione Sovietica ha poi portato alcuni nazionalisti di estrema destra ad adottare la sua immagine nella lotta decennale con la Russia». L’effetto, continua Bragg, «è stato quello di permettere a Putin di considerare alla stregua di neo-nazisti tutti coloro che vogliono un’Ucraina democratica e libera dall’influenza russa».

«Possiamo discutere sul significato di London Calling e su quello che Joe Strummer avrebbe detto sulle modifiche del testo, ma possiamo essere sicuri che non avrebbe concesso il permesso di usare la sua canzone a una band che sostiene i fascisti», afferma Bragg.

I Beton hanno respinto le accuse. Bandera, scrive la band su Facebook, è «un eroe per molti ucraini, simbolo di resistenza all’occupazione russa e di Maidan. Ha anche trascorso molti anni in un campo di concentramento nazista come prigioniero. Condanniamo le atrocità commesse in nome di Bandera. In quanto a noi, abbiamo registrato il pezzo perché amiamo i Clash e le loro posizione su resistenza e oppressione. Proprio come loro, siamo antifascisti e antirazzisti. Vogliamo vivere in un Paese democratico e libero dalla guerra dove chiunque, indipendentemente dalla razza o dal credo, sia il benvenuto. Chiunque ascolti le nostre canzoni sa che scriviamo di resistenza, consumismo, libertà». E infine: «Non abbiamo tempo per la politica estremista».

Dopo la polemica, la band ucraina ha cancellato dal proprio profilo Instagram tutte le foto (compresa quella citata da Bragg) in cui apparivano con le t-shirt di Bandera.

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