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Donna condannata per un bootleg: la versione di Eric Clapton

O meglio, dei suoi avvocati e del manager, che hanno spiegato come sono andate le cose. Non è la prima volta che Clapton e altri avviano azioni legali del genere: «È successo centinaia di volte»

Foto: Gareth Cattermole/Getty Images

Il manager e gli avvocati di Eric Clapton hanno raccontato la loro versione della storia della condanna della cinquantacinquenne di Ratingen, in Germania, colpevole d’aver tentato di vendere un vecchio bootleg del chitarrista su eBay.

La notizia è di pochi giorni fa: Gabriele P. è finita in tribunale per avere messo in vendita a 9,95 euro Live USA, un CD contenente una registrazione non ufficiale di un concerto di Clapton risalente agli anni ’80.

La donna ha perso e ora dovrà pagare le spese legali di entrambe le parti, circa 3400 euro. Nel caso improbabile cercasse di vendere ancora il CD rischierebbe una multa di 250 mila euro e sei mesi di reclusione.

Perché tanto accanimento? La cosa non poteva essere risolta in altro modo? Secondo i legali di Clapton sì, le cose potevano andare diversamente e la responsabilità sarebbe della donna.

Prima di procedere nell’azione legale, la parte di Clapton aveva inviato una lettera alla donna, la quale avrebbe risposto così: «Mi oppongo e vi chiedo di non infastidirmi, né contattarmi più. Nel caso vogliate insistere con le vostre richieste, sentitevi liberi di intentare causa».

Gabriele P. ha fatto appello a un’ingiunzione affermando che il CD non era stato comprato da lei, ma dal marito nel 1987 in un normalissimo negozio, e che lei pensava non fosse illegale. Il giudice ha trovato il fatto irrilevante e le ha dato torto.

Perché tanto zelo da parte di Clapton? Perché un musicista che ha venuto oltre 280 milioni di dischi nel mondo si preoccupa di una signora di Ratingen che rivende su eBay un vecchio bootleg a 10 euro?

«In Germania» ha detto al Guardian il manager del chitarrista Michael Eaton «la vendite di CD illegali e contraffatti è molto diffusa e danneggia l’industria musicale con registrazioni di scarsa qualità e ingannevoli». Eaton ha spiegato che questa non è la prima causa del genere: «Insieme a un certo numero di altri grandi artisti e case discografiche, per un certo numero di anni Eric Clapton ha perseguito attraverso avvocati tedeschi centinaia di casi di bootleg nei tribunali tedeschi».

«I costi» ha continuato il manager «di solito sono minimi, a meno che il caso non venga discusso in tribunale, che è quello che è accaduto questa volta per volontà della signora. Ora che tutti i fatti relativi a questo particolare caso sono venuti alla luce, non vi è alcuna intenzione di continuare ulteriormente l’azione legale».

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