Dodici canzoni pazzesche che non esisterebbero senza The Weeknd | Rolling Stone Italia
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Dodici canzoni pazzesche che non esisterebbero senza The Weeknd

Ieri Abel Tesfaye non solo ha compiuto 27 anni, ma ha anche pubblicato un super video con Drake e A$AP Rocky. Fare gli auguri il giorno stesso è banale, quindi oggi auguriamo il meglio ad Abel spiegandovi come il suo R&B pacato e sognante ha cambiato la musica contemporanea

Per l’energico video di Reminder (sopra), The Weeknd ha arruolato Drake, A$AP Rocky e molti altri. Il video, diretto e prodotto dal Kid Studio, è arrivato il giorno del 27esimo compleanno della star dell’R&B e include anche Travis Scott, YG, French Montana e Bryson Tiller. Nel video, la super crew raggiunge la pop star in una grande magione e, più tardi, in un hangar per jet privati. The Weeknd va anche a farsi un giro in macchina con A$AP Rocky.

Reminder è un brano tratto da Starboy, ultimo album di The Weeknd, uscito lo scorso novembre. La star canadese ha recentemente interpretato la sua ultima hit, I Feel It Coming, con i Daft Punk in occasione dei Grammys. Ultimamente il rapper ha anche collaborato a una nuova canzone intitolata Some Way dell’amico Nav, rapper/producer di Toronto. The Weeknd ha varie date internazionali in programma per questo inverno, prima dell’apertura della branca americana del suo Starboy tour, prevista il 25 aprile alla Rogers Arena di Vancouver.

Ma adesso smettiamola di perdere tempo e torniamo al punto principale dell’articolo: augurare buon compleanno ad Abel, con un giorno di ritardo. Nonostante The Weeknd venga considerato una pop star ormai da un po’, pare che Abel sia una persona piuttosto modesta. Per questo motivo, ci pensiamo noi a mostrarvi in che modo la musica pop è stata influenzata dal suo sound unico – fosco, nebuloso, sensuale e ubriaco d’amore (o ubriaco e basta). Di seguito, vi presentiamo dodici canzoni pazzesche che hanno scelto di giocare nel suo stesso campionato.

“PYD” di Justin Bieber feat. R. Kelly

I tentativi di Justin Bieber di rilanciarsi con un sound più “adulto” hanno preso più di uno spunto dallo stile diretto di The Weeknd. Con la raccolta Journals – un insieme di una serie di singoli – la pop star ha deciso di abbandonare il pop per famiglie in favore di un sound più sussurrato e sensuale, che ha sviluppato con l’aiuto di artisti come Lil Wayne, Big Sean e Chance the Rapper. PYD, acronimo per “put you down”, è il brano in cui Bieber e il re dell’R&B sessualmente esplicito R.Kelly elencano tutti i posti dove possono, e vogliono, “put you down” (lascio a voi la traduzione). Nonostante, con i suoi ultimi brani, Bieber abbia provato ad avvicinarsi anche alla musica house e all’EDM, ha lasciato intendere che quasi sicuramente non duetterà mai con The Weeknd, che ha recentemente rubato il cuore della sua ex fidanzata Selena Gomez.

“The Vapors” di Jhené Aiko feat. Vince Staples

The Vapors rappresenta un punto di svolta per Jhené Aiko – cantante ospitata da Big Sean in Beware e da Drake in From Time – che ha deciso un paio di anni fa d’iniziare la sua carriera solista. L’inflessibile ossessione di Aiko per un suo ex è percepibile in ogni suo respiro, in ogni sussurro sospeso sugli affogati loop di chitarre riverberate. In seguito Aiko è stata la protagonista di numerosi mashup del ventitreenne JAYBeatz, che ha mescolato alla Runaway di the Weeknd Aiko e Frank Ocean, come se fossero i protagonisti di una fan fiction. Forse Abel si è fatto influenzare: due anni dopo il mashup, Aiko ha collaborato con lui nel suo King of the Fall tour del 2014.

“Hold on We’re Going Home” di Drake

Drake ha ingaggiato The Weeknd nel 2010. L’anno successivo, The Weeknd ha contribuito a una manciata di canzoni presenti nell’album del rapper Take Care. Hold on We’re Going Home (il secondo singolo estratto nel 2013 da Nothing Was the Same) ha dimostrato non solo come Drake abbia interiorizzato lo stile disperato e sognante di Tesfaye, ma anche il suo potenziale pop. Can’t Feel My Face è stata sicuramente la canzone di un anno fa, ma Going Home è stata un successo per oltre due anni. «Lui voleva davvero incorporare elementi del mio sound, che è a sua volta ispirato al suo» dice The Weeknd del collega. «Non è una cosa del tipo oh, ho un ‘nuovo sound’. Per lui è semplice lavorare con me, perché il mio è il suo sound visto da un’altra prospettiva.»

“Adorn” di Miguel

Miguel ha iniziato come una pop-star a tutto tondo, ma non si è mai soffermato su un solo genere. Tre anni prima di rendere manifesto il suo eclettismo con i ritmi ipnotici di Wildheart, la sua ricerca di un nuovo spazio emozionante e sensuale per far convivere i sintetizzatori con la sua anima soul si è incrociata con le sperimentazioni di The Weeknd. Adorn, un singolo pop super prodotto (anche in termini di budget) e ampiamente orchestrato, non è una vera e propria rielaborazione dello stile di Tesfaye – ma sicuramente sembra aver ereditato da House of Balloons, uscito sei mesi prima, un certo senso di urgenza.

“Climax” di Usher

Usher si è ritrovato a reinventare lo stile di The Weeknd con Climax. Prodotto da Diplo, il pezzo mescola elementi di elettronica contemporanea con il quiet storm, dando vita alla produzione più evocativa e sensuale della carriera del cantante. La doppia lettura del testo, insieme al delicato falsetto di Usher, non si spinge così oltre come nei brani di The Weeknd, ma rende comunque il pezzo uno dei più erotici tra quelli pubblicati dal cantante. Nonostante The Weeknd e Usher non abbiano ancora collaborato, Diplo e The Weeknd hanno prodotto insieme un brano simile, Elastic Heart di Sia.

“Pretty Wicked Things” di Dawn Richard

Dawn Richard è apparsa sulla scena nel 2005 come parte delle Danity Kane, una band R&B di sole donne messa insieme dal reality show di MTV Making the Band. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 2009, Dawn Richard ha lanciato la sua carriera da solista nel 2013 con un disco ricco dei colori della tavolozza di Tesfaye, mescolati con influenze dubstep e synthpop. «È una sorta di Giovanna d’Arco contemporanea,» così descrive il suo fantascientifico disco d’esordio, Goldenheart. «Oppure potrebbe essere la storia di Lancillotto e Ginevra nel 3025».

“Habits (Stay High)” di Tove Lo

Lo scorso autunno, quando The Weeknd era ancora nel pieno di Kiss Land, Habits di Tove Lo ha portato il suo nichilismo soffuso nella Top 10. La cantante svedese è una vera fan (High for This di The Weeknd, appare sulla sua playlist di Spotify) e in questo brano racconta di una notte di sesso e droga. A quanto pare la ragazza non trova piacere in nessuna delle due cose. Nonostante il pezzo sembrasse un po’ troppo diretto, ora suona come una premonizione del successo radiofonico di hit più oscure come Can’t Feel My Face e The Hills.

“Two Weeks” di FKA Twigs

Se c’è una cosa sicura è proprio che FKA Twins e Tesfaye siano due “fratelli d’atmosfera”: sono entrambi talmente ossessionati dalla stratificazione dei loro brani tramite strani sample vocali – urla ovattate, grugniti grotteschi – da trasformare qualsiasi pezzo in qualcosa di cinematografico. Così è l’apertura di Two Weeks, un richiamo del quasi-silenzio che apre High For This, prima che il brano esploda grazie ai sintetizzatori e alla parte di batteria.

“The High” di Kelela

Vocalmente, questa focosa cantante R&B di Los Angeles è sia più calda che più cool di The Weeknd. In questo brano spaventosamente sensuale, incluso nel suo Ep Hallucinogen, Kelela mischia sesso e droga con la stessa intensità che userebbe lo stesso Abel. «I’d do anything for the high», ammette cantando sopra una traccia di Gifted & Blessed mescolata con l’influenza di The Weeknd: un ronzio di suoni elettronici e di rullanti soffocati, un brano così soffuso da sembrare l’eco di un’eco di un’eco.

“Babylon di SZA” feat. Kendrick Lamar

Dopo esser diventata la prima donna scelta dalla Top Dawg Entertainmente, SZA ha tirato fuori collaborazioni con Isaiah Rashad, Chance the Rapper e Kendrick Lamar. SZA e Lamar declamano frasi ricche di sensi di colpa cattolici sopra il beat lento e slabbrato di Babylon, brano prodotto da DJ Dahi. Nel frattempo, numerosi produttori amatoriali continuano a riempire le loro pagine di SoundCloud con mashup di collaborazioni immaginarie, descrivendo un mondo sonoro sognante e sospeso tra SZA e The Weeknd. Che queste fanfiction possano diventare realtà?

“2 On” di Tinashe feat. SchoolBoy Q

Il sound di Tinashe è un po’ più festaiolo di quello di The Weeknd, ma la canzone prodotta da DJ Mustard, un’ode alle notti dissolute, ha il suo stesso sound oscuro ed erotico ed è riuscita a entrare nella Top 40. Precedentemente, nell’era dei mixtape, Tinashe ha scavato ancora più a fondo nella sua sensualità, soprattutto in Boss, brano estratto dal suo album di debutto del 2012, In Case We Die, dove è evidente l’influenza dell’intimità ipnotica di Wicked Games del rapper canadese. Inoltre, la cantante è una fan della prima ora di Abel, infatti già nel 2011, in tempi non sospetti, tweettava di essersi presa “una cotta per la voce di The Weeknd.”

“Recognize” di Partynextdoor Feat. Drake

Cinque anni fa Drake ha spinto The Weeknd sotto i riflettori. Quando però il suo conterraneo di Toronto ha raggiunto la fama di popstar, Drake ha cercato senza sosta un sostituto. Ecco Partynextdoor, il primo artista scritturato dall’etichetta di Drake, la OVO Sound. Jahron Brathwaite schiva i paragoni durante le interviste, come prevedibile, e vocalmente ha un approccio diverso da quello di Abel, ma il suo stile emerge dalla stessa elettronica fangosa e drogata. Qui una melodia di sole tre note, sussurrata dai sintetizzatori, accompagna un deserto di bagliori filtrati e beat metallici.

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