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Dito medio francese, complotti svedesi, piantini europei: le polemichette di Eurovision 2023

La Zarra fa la zarra, gli Abba pilotano il voto, Guardiola, Finlandia e San Marino con il cerino in mano. Attorno a una finale da boom d'ascolti non mancare mai contese, lamentele, diatribe. E stupidaggini

Foto: Aaron Chown/PA Images via Getty Images

Come abbiamo imparato in oltre 70 edizioni di Sanremo, un festival non si può dire che abbia funzionato se non si porta dietro una bella dose di polemichette. E anche questo Eurovision non è stato da meno. Con un finale di sabato che ha fatto registrare picchi di ascolti (con 5 milioni di telespettatori su Rai 1 e 10 milioni su BBC, un nuovo record nel Regno Unito) e che ha visto vincitrice la Svezia con Loreen e la sua Tattoo, anche il festival della canzone europea ha avuto i suoi problemi (il meglio e il peggio della serata ve lo abbiamo raccontato qui).

Il dito medio de La Zarra

Non poteva mancare l’immancabile piantino francese. Dopo la delusione del 2021, nel quale Voilà di Barbara Pravi perse contro i Måneskin di Zitti e Buoni, anche quest’anno per la Francia non è andata come previsto e l’entusiasmo attorno a Évidemment de La Zarra si è spento miseramente. Così l’artista francese si è resa protagonista di un gesto che non è passato inosservato. Durante le votazioni della finale, infatti, la cantante non ha reagito bene ai modesti voti ricevuti (arriverà sedicesima su 24), rispondendo in camera con il dito medio. La spiegazione della cantante (originaria del Canada): «Non era un gesto negativo, ma un gesto di disappunto che usiamo tra amici. Non ho pensato che qui in Europa potesse essere considerato negativo».

Mamma Mia: complotti svedesi

Un’altra polemica immancabile è stata quella legata al voto. Dopo aver variato il sistema di voto delle semifinali (non più giudici + voto del pubblico, ma solo quest’ultimo), che ha indispettito le nazioni più piccole (da San Marino all’Azerbaijan), anche la vittoria della Svezia sulla Finlandia è stata vista da molti come una scelta politica. Una teoria apparsa sui social dopo la sconfitta di Cha Cha Cha del finlandese Käärijä sostiene che la giuria internazionale abbia spinto alla vittoria la Svezia – la giuria italiana svelata dopo la finale era composta da Tosca, che ha elogiato Mengoni oltre a Lettonia, Malta, Ucraina e Israele;  Maria Grazia Fontana, musicista e vocal coach; Stefania Zizzari, giornalista; Fabrizio D’Alessio, conduttore radiofonico e attore; Carlo Massarini, giornalista e conduttore televisivo, qui scelto come Presidente di giuria. Il motivo? Il prossimo anno sarà il cinquantesimo anniversario della vittoria all’Eurovision della più importante band svedese della storia, gli ABBA. Complotto o follia? Mamma Mia!

E Guardiola s'arrabbia

Un’altra polemichetta è arrivata invece dal mondo del calcio, più precisamente da Pep Guardiola, l’allenatore del Manchester City. Guardiola si è lamentato perché la partita tra il suo Manchester City e l’Everton (seconda squadra di Liverpool) è stata spostata al pomeriggio di domenica (rispetto al sabato sera) a causa della finale dell’Eurovision. Con la squadra in lotta per il campionato e un posto in finale di Champions League, Guardiola è sbottato in conferenza stampa: «Non possiamo giocare sabato a causa dell’Eurovision. Non c’è abbastanza polizia per gestire due eventi così importanti in contemporanea. Ok, ci adattiamo. Cosa posso fare?». Ieri pomeriggio il City ha comunque vinto, per la gioia di Guardiola (che immaginiamo aver passato il sabato sera a guardarsi la finale sulla BBC).

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