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Damian Marley: «Le mie 5 canzoni di protesta»

«Il reggae dice quello che pensa e non chiede scusa a nessuno»

Damian Marley, foto Everynight Images / Alamy / IPA

«Chiamare queste canzoni “musica di protesta” è quasi ridondante», spiega Damian Marley della playlist fatta per Rolling Stone. «Il reggae è il genere di chi dice quello che pensa. È una musica fatta per questo, dice la verità e non chiede scusa a nessuno, senza paura. Anche se è offensiva verso chi ha il potere. E questo è precisamente quello che fanno questi pezzi». Abbiamo incontrato Damian in occasione dell’uscita del suo album Stony Hill, e gli abbiamo chiesto di scegliere 5 grandi canzoni di protesta da ascoltare oggi, nel 2017. Eccole:

1. “Look Into My Eyes” Bounty Killer

Un pezzo molto potente, con un testo davvero poetico. C’è qualcosa di speciale nel modo in cui racconta la vita da cosiddetto “gangster” in Jamaica, mi sembra di essere lì con lui. È molto realistico, come se il pezzo riuscisse a dare vita alle sue parole. “Look into my eyes / Tell me what you see / Can you feel my pain? / Am I your enemy? / Give us a better way / Things are really bad / The only friend I know / Is this gun I have”. Il brano è uscito in un momento in cui era importante parlare di quello che stava succedendo in quei quartieri.

2. “Jah Jah City” Capleton

Qui Capleton parla della Jamaica, che ovviamente è qualcosa di più di un luogo fisico. È lì che nasce il rastafarianesimo, e sarà sempre importante per il popolo di Jah. In un certo senso è una città santa. Il testo del pezzo, invece, racconta tutta la corruzione che serpeggia dietro le quinte, racconta il crimine e la violenza che inquinano un posto così meraviglioso. È per questo che Capleton dice “They want to turn it inna Cowboy Town”, la Jamaica è fatta di estremi.

3. “Ghetto Story” Cham

Anche questo pezzo, come Look Into My Eyes, è stato prodotto e scritto da Dave Kelly. Cham parla di una storia vera, di tutti i giovani che scappano negli Stati Uniti e si ritrovano in mezzo al traffico di armi e cose del genere. Non sono cresciuto nel ghetto, ma la mia famiglia è sempre stata in contatto con chi è in difficoltà. Alcuni dei miei amici, brave persone, si sono ritrovati a vivere situazioni del genere. Questa è una canzone molto vicina alla realtà, e amo tutti i dettagli raccontati nel testo, mi piacciono i brani che riescono a raccontarti una storia attraverso elementi tangibili.

4. “Problems” Ziggy Marley and the Melody Makers

Ho scelto un brano un po’ sorprendente, preso da One Bright Day dei Melody Makers. Penso che mio fratello Ziggy sia un autore molto sottovalutato, e i Melody Makers hanno fatto davvero un gran lavoro, peccato che non se li ricordi nessuno. Questa canzone è semi-sconosciuta, e ha un testo folle! Parla di tutta una serie di problemi – la fame, la segregazione – e della necessità di risolverli. Il ritornello è perfetto per un rapper, o un DJ dancehall.

5. “Is It Worth It? (Gunman World)” Damian Marley

L’ultima canzone della playlist è un mio pezzo, e anche questo parla delle difficoltà di chi affronta la sua vita cercando solo di sopravvivere. È una delle lezioni che ho imparato nella mia vita, e lo dico chiaramente nel testo: “Mankind will do what they must to survive”. Mi è capitato di incontrare queste persone – politici, poliziotti o gangster – e vi assicuro che non sono così buoni o cattivi come sembrano. Anche queste persone hanno avuto le loro notti insonni, anche loro si svegliano depressi. A chi dedicano le loro preghiere? Cosa pensano quando danno la buonanotte ai loro figli? Queste sono le domande che mi interessano, e la canzone parla di quante cose abbiamo in comune con queste persone così lontane.

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