Cos’è successo alle serate di presentazione di ‘The Dark Side of the Moon Redux’ di Roger Waters a teatro | Rolling Stone Italia
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Cos’è successo alle serate di presentazione di ‘The Dark Side of the Moon Redux’ di Roger Waters a teatro

Il concerto è stato notevole, la parte teatrale che l’ha preceduto non ha convinto tutti. Per un giornalista inglese è stato «un one-man non-show», per un altro uno spettacolo «goffo e spiacevole»

Cos’è successo alle serate di presentazione di ‘The Dark Side of the Moon Redux’ di Roger Waters a teatro

Roger Waters dal vivo nel 2022

Foto: Chris Pizzello/Invision/AP

Non tutti sono usciti felici dalle due serate di presentazione di The Dark Side of the Moon Redux, la rilettura di Roger Waters del best seller dei Pink Floyd (è recensito qui). A quanto pare, lo spettacolo musicale è stato notevole e si è chiuso con una standing ovation. La parte teatrale che l’ha preceduto non ha convinto tutti. Anzi, Neil McCormick del Telegraph, scrive in una recensione intitolata “Se solo avesse lasciato parlare la musica” che nel corso della serata si è passati «dal lievemente ridicolo all’assolutamente sublime».

Abituati ai suoi concerti nei palasport, i 2300 spettatori del London Palladium hanno avuto la possibilità rara di vedere Waters l’8 e il 9 ottobre in un luogo più raccolto, con l’artista accompagnato da un formazione allargata composta da 14 musicisti, compresi alcuni membri della sua live band e una sezione d’archi.

Lo spettacolo era diviso in due. Prima dell’esecuzione di Dark Side, scrive McCormick, «abbiamo dovuto sorbirci un’ora o poco più di Waters nei panni del pessimo stand up comedian che fa discorsi, manda a quel paese chi lo disturba, si concede di leggere (da un portatile) lunghi estratti dall’autobiografia inedita incentrati non su storie rock’n’roll, ma su vari animali domestici, compresi 20 minuti su un’anatra di nome Donald».

Waters, continua il giornalista, si è lanciato anche in «pessime imitazioni». L’effetto? «Goffo, spiacevole e molto poco rock’n’roll. Il maestro degli stadi e dei palasport è un pesce fuori d’acqua nei panni del teatrante». Secondo William Parry del National «risatine e grida del pubblico, per non dire del rumore di fondo della gente che parlava mentre Waters leggeva, hanno fatto capire chiaramente che molti volevano solo sentirlo cantare».

Will Hodgkinson del Times lo ha definito un «one-man non-show» che non è stato provato a sufficienza. Una delle storie raccontate «è iniziata in modo promettente con un ricordo di Syd Barrett, ma non ha rivelato alcunché, se non che Barrett scriveva un sacco di canzoni e aveva un’aria innocente».

La proprietà del Palladium è della compagnia del compositore Andrew Lloyd Webber, l’autore delle musiche di Jesus Christ Superstar, Evita, Cats e molti altri musical, lo stesso citato da Waters in It’s a Miracle (“La roba tremenda di Andrew Lloyd Webber va in scena per anni e anni, un terremoto colpisce il teatro, ma l’operetta va avanti, poi il coperchio del pianoforte viene giù e gli spezza quelle cazzo di dita: è un miracolo”). Prima dello spettacolo Lloyd Webber ha ricevuto appelli affinché cancellasse le due serate per via delle accuse di antisemitismo mosse all’ex Pink Floyd. Non l’ha fatto ed è quindi stato ringraziato da Waters sul palco.

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